“Oggi con questo gesto intendiamo ribadire la nostra posizione, chiara e indefettibile: la Lazio ha sempre represso certi fenomeni, con iniziative nelle scuole. Da oggi intendiamo promuovere un giorno ogni anno in cui portare 200 ragazzi ad Auschwitz”. Lo ha detto Claudio Lotito, presidente della Lazio, dopo aver deposto una corona di fiori in Sinagoga, in risposta agli adesivi antisemiti degli ultrà laziali domenica all’Olimpico.

“Il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo. Utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”. Sono queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito alla vicenda degli adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma e scritte antisemite di ogni tipo. Ad attaccarli in Curva Sud allo stadio Olimpico sarebbero stati alcuni tifosi laziali (la Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti è squalificata per razzismo) dopo la partita col Cagliari.

Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi in mattinata dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledi’ della Roma con il Crotone. Immediata la protesta della comunità ebraica romana.

La vicenda è all’esame della procura della federcalcio guidata da Giuseppe Pecoraro. Lo apprende l’Ansa. Con ogni probabilità Pecoraro aprirà un’indagine sulla vicenda.

Confermata la visita della Lazio alla Singoga di Roma: alle ore 12 di oggi una delegazione biancoceleste con in testa il patron Claudio Lotito, accompagnato dal portavoce Arturo Diaconale e da due giocatori, i brasiliani Felipe Anderson e Wallace, faranno visita all’esterno del tempio ebraico romano dove deporranno una corona di fiori. Il gesto, a quanto si apprende da ambienti biancocelesti, è un segno di amicizia e di condanna verso qualsiasi forma di razzismo e antisemitismo a seguito del ritrovamento di adesivi antisemiti affissi dai tifosi laziali in Curva Sud durante Lazio-Cagliari di domenica sera.

Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, definisce “sconvolgenti, miserevoli, ripugnanti” gli insulti antisemiti da parte degli ultrà laziali. “Non ci sono parole per condannare un gesto così vergognoso. Si banalizza la Shoah, si trasforma un’immane tragedia in una semplice bega fra tifoserie”. Zuroff, pur comprendendo “l’impatto simbolico” di giocare con la Stella Gialla sulle maglie,come proposto da Renzi,ha detto: “non aggiunge conoscenza:meglio far visitare Auschwitz ai giocatori”.

“Una piccola minoranza non può gettare fango sul grande cuore degli ultrà”, ha detto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Ad Amatrice “gli ultrà di tutta Italia – dice Pirozzi -hanno fatto cose straordinarie. Si tende sempre a far vedere gli scemi, a non mettere in risalto il cuore di queste persone venute qui a scavare nelle macerie:hanno portato solidarietà, stanno facendo degli impianti sportivi”.

Vergogna. È assurdo. Siamo al paradosso“. Parole durissime di condanna e di solidarietà alla Comunità ebraica di Roma sono state espresse stamane da mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo. “Stiamo sottovalutando l’antisemitismo risorgente in diversi modi”, dice al Sir: “Non è possibile dimenticare ciò che è avvenuto soprattutto usando il nome, la storia e il dramma di Anna Frank in questo modo. Penso veramente che bisogna vergognarsi, che l’unica parola è: vergogna”.

“Non posso non condannare fermamente ciò che accaduto a Roma dove un gruppo di hooligan ha usato l’immagine di Anna Frank per offendere tifosi di un’altra società”, ha commentato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in plenaria a Strasburgo. Tajani ha definito l’episodio “un fatto grave: ognuno ha diritto di essere praticante della propria religione e le comunità ebraiche fanno parte della nostra Unione. Credo che l’antisemitismo debba restare soltanto un’orribile esperienza del nostro passato”.

“Se fossi il presidente di una squadra di calcio domani farei mettere sulle maglie la Stella di David al posto dello sponsor #annafrank”, scrive su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi, dopo la vicenda del fotomontaggio dei tifosi della Lazio con il volto di Anna Frank e la maglia della Roma. “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”. Lo scrive su Twitter la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, postando una foto in cui si vedono degli adesivi tra cui uno con il ritratto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma e un altro con la scritta “Romanista ebreo”.

“L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma, dove elementi della tifoseria della Lazio hanno per l’ennesima volta offeso la Memoria della Shoah e il mondo ebraico con espressioni antisemite. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti”. Lo afferma, in una nota all’ANSA, la presidente Ucei Noemi Di Segni.

La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo,si resta interdetti di fronte a manifestazioni di evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare”. Così all’Ansa il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, dopo gli adesivi antisemiti affissi in Curva Sud. “Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d’immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi”.

“Siete il male della Lazio, giornalisti terroristi”. Con questo post su Facebook del gruppo ‘Curva Nord Lazio’, gli ultrà biancocelesti commentano quanto emerso oggi. Tra i commenti c’è chi chiede di “chiarire subito la questione”, mentre altri, con telefonate ad emittenti locali, gridano al “complotto” che sarebbe stato ordito dai romanisti, alcuni dei quali avrebbero fatto emergere la vicenda con dei post sui social.

Il ministro per lo Sport Luca Lotti “condanna con forza il grave episodio” di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. “Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma” ha affermato il ministro. “Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati” conclude il ministro Lotti.

“Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione Dureghello”. Così su twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo gli adesivi antisemiti affissi in Curva Sud.

“I volantini antisemiti offendono una comunità e tutto il nostro Paese. E’ un atteggiamento inqualificabile”. Così il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, a margine della consegna delle ‘Stelle al Merito Sociale’ al teatro Dal Verme di Milano, commenta le scritte antisemite apparse ieri sera allo stadio Olimpico di Roma durante la partita Lazio-Cagliari

Si dicono “stupiti da tutto questo clamore mediatico” e convinti che “tutto debba rimanere nell’ambito del ‘nulla’, circoscritto a un contesto sportivo animato da scherno, sfottò e goliardia”. E’ questa la posizione, manifestata all’ANSA, dagli ‘Irriducibili Lazio’, in merito alla vicenda degli adesivi a sfondo antisemita affissi ieri in Curva Sud durante Lazio-Cagliari. “Esistono altri casi che secondo noi meriterebbero aperture dei tg e ampie pagine di giornali” proseguono. “Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto, ci meravigliamo che queste, che vengono ritenute accuse, quando vengono fatte nei nostri confronti non scandalizzano nessuno – sostengono gli Irriducibili – Ci verrebbe da chiedere perché non si è sottolineata la nostra iniziativa annessa in ricordo delle vittime del terrorismo”. Che concludono: “Sono tutte mosse atte a ostacolare la crescita della nostra Lazio che si sta affermando come una delle più belle realtà di questo campionato” (Fonte: Ansa)

 

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