Relax e shopping per Ilaria D’Amico, paparazzata a Milano, in via Montenapoleone. Cappottino in suede di colore bordeaux, abitino e stivali in cuoio, rigorosamente senza collant come vuole uno dei must di stagione, la conduttrice di Sky Sport mostra un fisico inviadiabile e appare in splendida forma. Ilaria passeggia e si ferma in una nota boutique di intimo, dove fa alcuni acquisti seguita da una commessa.

La D’Amico si divide tra impegni professionali e personali, ma trova anche il tempo per rilassarsi. In questi giorni ha un motivo in più per festeggiare: il compagno Gigi Buffon, infatti, ha vinto il Best Fifa Award come miglior portiere. La relazione tra i due procede a gonfie vele e il mondo del gossip si chiede quando arriveranno le nozze. Di recente, intervistata dal settimanale Gente, la D’Amico ha rivelato: «Confesso che ultimamente Gigi gira intorno al matrimonio. Per me sposarmi non è mai stato un punto di approdo per la coppia, non a caso non l’ho mai fatto».

insieme dal 2014, hanno avuto un bimbo, Leopoldo Mattia ((Buffon ha avuto anche due figli dalla ex moglie Alena Seredova, Louis Thomas e David Lee, mentre la D’Amico ha un bimbo, Pietro, nato dal legame con l’ex Rocco Attisani).

In una recente intervista, rilasciata a Vanity Fair, Ilaria è tornata sull’argomento, spiegando: «Questo matrimonio è un’ossessione della stampa. La data non c’è. Comunque sarà una festa senza annunci e senza clamore, la celebrazione intima di un’unione che è già scambio di tutto, amore per i figli, passioni comuni, aiutarsi nelle cose di ogni giorno». L’inizio della relazione con Buffon non è stato facile: lui era sposato con Alena Seredova e la vicenda suscitò un grande clamore mediatico.

desso, però, tutti i protagonisti di questa vicenda hanno ritrovato la serenità. Buffon e la D’Amico vivono con grande serenità nell’ambito di una famiglia decisamente allargata: «Non sono affatto una madre sergente – ha spiegato Ilaria D’Amico – Se la fotografo da fuori, la mia famiglia la sento come un disegno armonico, disordinato ma perfetto. Quattro bambini che ridono, litigano, si raccontano liberi di essere loro stessi. E non mi manca niente, neanche la femmina che pure ho desiderato».