“Perfetti Sconosciuti” conquista De Niro e fa ubriacare Genovese
Sembra che Paolo Genovese, regista di Perfetti Sconosciuti, negli ultimi giorni pasteggi solo con champagne, alla peggio con prosecco di…
Sembra che Paolo Genovese, regista di Perfetti Sconosciuti, negli ultimi giorni pasteggi solo con champagne, alla peggio con prosecco di alta (altissima) qualità. E in genere, più che camminare, gongola, non (solo?) per i bicchieri di troppo, ma proprio per la felicità.
Che gli è successo? Il suo ultimo film, Perfetti Sconosicuti, è piaciuto così tanto a Robert De Niro, che il divo ha deciso di inserirlo nella lista dei film che parteciperanno al suo Tribeca Film Festival, in calendario dal 13 al 24 aprile a New York.
Avete capito bene: De Niro, il mostro sacro di Hollywood, l’impareggiabile giovane Vito Corleone del Padrino, si è invaghito, tra i film italiani, non di un intellettuale come Nanni Moretti o di un Oscar come Paolo Sorrentino, ma di un “cantastorie” moderno come Genovese, che nella sua ultima pellicola racconta intrecci e segreti che si possono nascondere coi telefonini di ultima generazione, e che legano a sorpresa le vite di tre coppie e un misterioso single.
Il Tribeca non è una rassegna come tante: ma nasce nel 2002 su iniziativa anche di De Niro con l’idea di sostenere l’orgoglio americano, ferito dopo gli attacchi dell’11 settembre. È una sorpresa per tutti che in un contesto del genere, nella sezione internazionale, si siano spalancate le porte a un film come Perfetti Sconosicuti. Pare che il primo a esserne rimasto sorpreso sia stato lo stesso regista che, per questo, in preda all’euforia, ora non riuscirebbe a smettere di festeggiare.
Motivi per essere felice in realtà Genovese ne ha a prescindere, visto che il suo film piace: nella prima settimana dall’uscita nelle sale, è risultato infatti il secondo più visto dopo Quo Vado?, quello di Checco Zalone. Ma vuoi mettere il riconosimento del pubblico anonimo con quello di De Niro?