Adinolfi se la prende con Kung Fu Panda! E Fabio Volo lo difende
Mario Adinolfi, giornalista cattolico, se la prende con il povero panda Po (protagonista del nuovo episodio, Kung Fu Panda 3…
Mario Adinolfi, giornalista cattolico, se la prende con il povero panda Po (protagonista del nuovo episodio, Kung Fu Panda 3 nelle sale da giovedì 17 marzo). Secondo il giornalista il cartone animato farebbe propaganda a favore delle adozioni gay. La colpa del film è quella di presentare la storia di Kung Fu Panda con due padri, uno biologico ed uno adottivo: un messaggio che secondo Adinolfi, rappresenta un attacco alla famiglia naturale. Lui stesso scrive sul suo profilo Facebook (annunciando l’argomento della nuova puntata del programma “Il mormorio di un vento leggero” di Radio Maria): ” Volete capire come si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini? Ad esempio con il protagonista di Kung Fu Panda che ha due papà”.
La sua affermazione ha scatenato l’ira funesta di Fabio Volo, uno dei doppiatori del film, che durante la sua trasmissione “Il Volo del Mattino” su Radio Deejay ha chiamato in diretta Adinolfi con il quale ha avuto una conversazione molto accesa. Dieci minuti di telefonata (che potete ascoltare su La Stampa) in cui Volo contestava animatamente e apertamente l’opinione del giornalista. La telefonata si è conclusa con Fabio che gli ha urlato di essere un malato di mente!
Anche il web non ha reagito bene alla critica di Adinolfi qualcuno ha scritto : “Lui è come il panda Sono entrambi animali in via di estinzione”. Il giornalista continua a ribattere “E’ stato utilizzato un cartone animato dal successo planetario e un personaggio simpatico a tutti i bambini e adulti del mondo, per far passare il concetto di “stepchild adoption”: l’idea che che si possa crescere con due papà, uno biologico e uno adottivo, che in assenza di una mamma questa sia sostituibile da un doppione maschile. Continuo a considerare questi modelli tremendamente pericolosi, nessuno ha due papà, meno che mai un “papà adottivo” sostituisce una mamma.”