Amaurys Pérez all’Isola dei famosi e ci assicura che per lui stare senza far sesso non è un problema. Lo abbiamo intervistato a Cosenza, dove allena la squadra di pallanuoto. 

 

«Posso stare tre mesi senza fare sesso. In Honduras non ne avrò bisogno: sono abituato a lunghi periodi di astinenza durante i miei ritiri». Parola di Amaurys Pérez, pallanuotista, campione olimpico. Un “Marcantonio” di quasi due metri (completamente muscoloso). Il suo sorriso è travolgente e se a questo aggiungiamo che è cubano, quindi è abituato alle spiagge, allora fate voi i conti e il totale. La sua valigia per L’Isola dei famosi è già pronta: porterà in Honduras diversi costumi modello slip, una maglietta a cui è affezionato (ci ha raccontato che è il suo portafortuna), una foto di sua moglie Angela e dei suoi tre figli. Noi l’abbiamo incontrato a Cosenza, dove allena la squadra di serie B di pallanuoto.

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Amaurys, partiamo dalla frase che ha appena detto: non soffre l’astinenza da sesso. E’ sicuro di farcela?

«Ho fatto tantissimi ritiri nella mia carriera sportiva. Anche tre mesi fuori casa, lontano da mia moglie Angela, che è presente nella mia vita da tredici anni. Dopo otto ore al giorno di allenamenti il sesso è l’ultima cosa. Sono abituato anche a non farlo. Fidatevi».

Crediamo alle sue parole. Lei, però, è diventato il sex symbol versione famiglia. Piace molto alle signore. Vogliamo essere un po’ invadenti con questa domanda. Ci permetta: quante ci provano con lei?

«Devo ammettere che spesso mi fermano per strada per un selfie o un autografo. La cosa non mi dispiace affatto. Poi è capitato che qualcuna mi abbia stretto un po’ troppo (anche il fondoschiena). Forse per curiosità? Chissà. Ma io sono serio, lo sapete. Non amo esagerare».

Parte per L’isola dei famosi dopo aver partecipato, insieme a sua moglie Angela, a Pechino Express su Rai2 ed a Ballando con le stelle su Rai1 (in coppia con la ballerina Veera Kinnunen ha conquistato il secondo posto). Sentiva proprio l’esigenza di un altro reality?

«Vi confesso che sono sempre stato un fan dell’Isola. Quando mi hanno proposto di partire non ci credevo. Innanzitutto ho chiamato Angela, noi siamo una cosa sola, poi i miei ragazzi che alleno a Cosenza ed infine la società. Quando ho visto che hanno fatto il tifo per me da subito ho preparato il borsone per la partenza. Direzione Milano. Io amo le sfide, il lavoro duro e l’avventura. Penso che ci siano tutti gli ingredienti in quel programma».

Ci rendiamo conto di avere, davanti a noi, un gigante buono, che s’intenerisce quando parla dei suoi ragazzi e della sua famiglia.

«Per carità. I miei ragazzi della squadra di pallanuoto e la mia famiglia sono la prima cosa. Mi mancheranno da morire tutti. Come vi ho detto porterò una loro foto con me insieme a quelladi Angela e delle mie tre stelle: Gabriel, Christian e Daisy».

Lei ha vinto l’Oro al Mondiale di Shanghai nel 2011 e l’Argento alle Olimpiadi di Londra del 2012. Una bella soddisfazione (immaginiamo quante altre medaglie custodisca a casa) . Poi ha deciso di appendere il costume al chiodo per dedicarsi alla famiglia, senza rinunciare allo sport in veste di allenatore.

«Guai a chi tocca le mie medaglie!  Ogni tanto apro il cassetto e me le guardo, le pulisco e le rimetto a posto. Come sarebbe stato soddisfatto di me mio padre, purtroppo non c’è più. Lui era un sindacalista. Uno di quelli veri, che lottavano per i diritti. Uno di quelli di Cuba ai tempi di Fidel Castro. Però c’è mia madre, che si chiama Daisy (come mia figlia). Lei per me è importantissima. Vi dico tutto questo per spiegarvi che il valore della famiglia per me è fondamentale. Amo Angela, che ho conosciuto quando giocavo a Cosenza, in una balera. Da quel momento non ci siamo più divisi superando ogni tipo di ostacolo».

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A proposito: sappiamo che l’ha fatta spaventare la prima volta. E’ vero?

«Quante cose sapete! Dopo aver vista la prima volta ho indagato su di lei ed ho scoperto il suo nome. Spesso andavo sotto casa sua per guardarla. Poi dopo un mesetto circa ci ritrovammo a Cosenza nello stesso locale. Io le dissi: “Ciao Angela, non immagini quante cose so di te”. Lei fu terrorizzata».

L’ha conquistata subito?

Macché. Ho dovuto sudare! Le ho chiesto il numero di cellulare. Era diffidente. Pensate che la prima volta uscimmo in sei: io, lei e quattro amiche. Solo al quarto incontro rimanemmo soli. Cene, serate assieme e, ovviamente, sesso».