Sanremo 2018: il ritorno vincente di Luca Barbarossa che canta in romanesco
Ieri sera (6 febbraio) fra gli artisti più attesi della Kermesse c’era anche il mitico cantante Luca Barbarossa tornato, dopo…
Ieri sera (6 febbraio) fra gli artisti più attesi della Kermesse c’era anche il mitico cantante Luca Barbarossa tornato, dopo sette anni e per l’ottava volta, sul palco dell’Ariston. Il suo ingresso è stato preceduto dalla presentazione di Michelle Hunziker la quale gli ha dato il benvenuto ricordando le sue precedenti esperienze al Festival, e in particolare quella del 1992, quando vinse con la canzone “Portami a ballare”, diventata un pezzo cult della canzone italiana. «Quest’anno è tornato, ha scritto un’altra canzone con un tema diverso, ma comunque abbastanza malinconico»: così lo ha presentato emozionantissima la Hunziker. Il cantautore romano è nuovamente in gara, dopo molto tempo, con un brano “Passame er sale” che è un inno al dialetto romanesco. La canzone in questione fa parte del suo nuovo album di inediti, “Roma è de tutti” che contiene duetti con Fiorella Mannoia e Alessandro Mannarino ed è cantato tutto in romanesco.
Il 57enne, come ha più volte spiegato, ha deciso di voler andare controcorrente rispetto al panorama discografico proponendo questa simpatica filastrocca molto orecchiabile. Stamattina (7 febbraio), Luca ha incontrato i giornalisti della sala stampa dell’Ariston, dove ha commentato il suo ritorno a Sanremo e il suo nuovo brano. «Il timore è che il dialetto possa escludere chi non appartiene a quella precisa area linguistica, mentre il dialetto romano è un dialetto che vuole includere: è un’inflessione ed è comprensibile a chiunque. Romani ci si può nascere o ci si può diventare, se si viene da fuori. Perché Roma è da sempre la città dell’accoglienza: ecco spiegato il titolo dell’album, ‘Roma è de tutti’, come un abbraccio», così l’artista ha spiegato la scelta di voler proporre una canzone in dialetto e poi ha aggiunto: «Il romanesco ha una sua nobiltà, una sua storia: penso ai sonetti del Belli. Oggi è un dialetto che si è un po’ ‘ammorbidito’, si è avvicinato all’italiano: da romanesco a romano. (…) Il dialetto è un linguaggio diretto: ce lo ha insegnato anche Pino Daniele. Pensate a dire ‘A me me piace ‘o blues / e tutt’e juorne aggio cantà’ in italiano: ‘Mi piace il blues e voglio cantarlo tutti i giorni’. Due cose completamente diverse».
Il pubblico, ieri sera, ha subito apprezzato la canzone dell’artista e sul web si è scatenato con commenti più che positivi. Qualcuno ha scritto: «#LucaBarbarossa questa canzone è teatro, è poesia, è tradizione profonda della malinconia romana. Bravo Luca! Voto 9 #Sanremo2018», e ancora: «La migliore finora è la canzone di #LucaBarbarossa: testo struggente, musica azzeccata, interpretazione delicata #sanremo2018».
Ancora una volta Luca Barbarossa ha fatto breccia nel cuore dei suoi fans.