Come definireste la vita di Fabrizio Corona? Sicuramente una vita piena fatta di tante gioie, ma anche di dolori e di molte esperienze alcune poco piacevoli, come il carcere… Così Fabrizio Corona, il re dei paparazzi, torna a scrivere e a parlare della sua strada, “La cattiva strada” quella che ha percorso durante la sua vita…

Dopo il suo libro “Mea Culpa” ieri (15 giugno) ha presentato a Milano nella Mondadori di Piazza Duomo il suo nuovo libro La Cattiva Strada.

Così racconta:

Non va data la colpa agli altri ma a se stessi. In questo mondo sono entrato in punta di piedi, poi di petto, poi l’ho plasmato. Ho fatto sì che i sentimenti e la morale fossero cancellati per interessi cinici. Quel mondo l’ho plasmato a mia immagine e somiglianza. Io ero quello.

Nel libro parla del suo rapporto con il padre Vittorio, ma non accenna “nulla delle vicende giudiziarie”. Così continua:  “È un libro da leggere, che può insegnare qualcosa agli altri e su cui si potrebbe lavorare per un racconto anche dal punto di vista televisivo”. “È un libro scritto con il cuore  Mea culpa l’avevo scritto dopo i primi 3 mesi di detenzione. Lì ho raccontato la mia vita e la voglia di combattere per uscire, ho raccontato una sofferenza. Questo è un libro più riflessivo, scritto in un momento sereno, quello della libertà. Avevo in mente un libro giuridico, tecnico, sono diventato un ottimo conoscitore della legge penale e volevo attaccare il sistema giudiziario, raccontare che cosa non funziona in galera: il mio editor mi ha detto che se stravende La cattiva strada, facciamo un saggio”.

Avanti