Cristiano De Andrè affronta il padre Fabrizio in concerto. E la figlia Francesca…
Tempo di fare i conti con il passato per Cristiano De Andrè. Dopo aver pubblicato una sofferta autobiografia, La versione…
Tempo di fare i conti con il passato per Cristiano De Andrè. Dopo aver pubblicato una sofferta autobiografia, La versione di C. (Mondadori Electa), dove racconta il rapporto tormentato con il padre Fabrizio, riprende il suo progetto De Andrè canta De Andrè, nel quale porta in tour le canzoni storiche del papà. L’occasione ufficiale sono i 50 dall’uscita del primo disco di Faber (Tutto Fabrizio De Andrè), ma non è difficile pensare che la portata emotiva vada oltre il semplice omaggio all’illustre genitore. Tra le date previste, la più intensa sarà forse quella di sabato 23 luglio a Villa Arconati (a Castellazzo di Bollate, alle porte di Milano): sul palco di Villa Arconati, Cristiano è già passato, nel 1998, quando accompagnava papà Fabrizio come polistrumentista, ci torna ora da protagonista, per far pace, una volta per tutte, con i fantasmi che lo tormentano.
Potrebbe anche essere l’occasione per fare pace con la figlia Francesca De Andrè, con la quale ha un rapporto complicato, per usare un eufemismo. Francesca, fidanzata di Daniele Interrante, star di Instagram con i suoi scatti e video sexy (vedi la gallery), ha querelato il padre per il contenuto del libro.
«Mio padre Fabrizio non poté svolgere il suo ruolo di nonno in parte per il suo scarso feeling con i bambini, ma anche perché Carmen (la madre di Francesca) glieli faceva vedere poco. E mi impedì pure di portare i miei figli al suo funerale perché per Carmen era un miscredente», ha detto Cristiano. «Non è una persona predisposta a essere sincera, non è trasparente né limpida non è chiara nemmeno a parlare», ha ribattuto Francesca ospite di Barbara d’Urso a Domenica Live (la storia dei panni sporchi da lavare in famiglia non è vera per tutti…). E poi via di parole dure e incomprensioni, sempre con l’ombra di Fabrizio che incombe su tutto: «Mio padre è stato un alcolista, ma io ero bambino e non capivo il suo male di vivere. Anche io ho fatto tante cavolate per anestetizzare il dolore, ma nessuno ha avuto comprensione. Quando avevo 24 anni, un giudice mi ha tolto l’affidamento dei miei figli. Potevo vederli una volta ogni due settimane. Non c’è stato il tempo di dirgli chi ero».
Per un artista come Cristiano, il concerto in cui affronta il repertorio e la figura del padre è un momento di intensa introspezione. E se in platea di Villa Arconati si sedesse anche la figlia Francesca? C’è chi vorrebbe l’incontro: sarebbe un gran finale.
“Mi guardo allo specchio e ti rivedo ancora, nel riflesso prego che si aggiungano i volti dei miei figli, quasi che fossimo pronti a una foto di famiglia, con i sorrisi genuini e l’armonia pulsante. Hai presente? Come un tempo”. Cristiano De Andrè