Coach della nuova edizione di Ora O Mai Più, Donatella Rettore parla della sua esperienza all’interno del talent

“Essere bionda, dentro e fuori, per me è cercare forza nella fragilità”. Così parla Donatella Rettore, che in realtà da sempre appare più forte che fragile. L’ha dimostrato nelle prime puntate della seconda edizione di Ora o mai più, in onda il sabato sera su Raiuno. Nelle vesti di coach e giudice, la biondissima cantautrice di Castelfranco Veneto, si è messa subito in luce per i suoi giudizi taglienti, ben distanti dal buonismo che dilaga in studio. «Come sei cattiva! Dai, non essere cattiva», l’ha esortata Ornella Vanoni durante le prime votazioni.

La trasmissione, infatti, prevede che i coach dei cantanti in gara votino le esibizioni degli altri concorrenti. Inevitabili, dunque, gli attriti. Ma Donatella ci tiene a smentire con fermezza le voci che la vedrebbero nemica della Vanoni anche fuori dal programma: «Figuriamoci! Ci conosciamo da una vita. Ornella è un’artista. Non è vero che non vogliamo stare vicine: tra noi c’è un grande rispetto e altrettanta stima, spero reciproca. Sicuramente da parte mia non manca».

Già nei giorni scorsi, per mettere a tacere i rumors su questa presunta antipatia reciproca, Rettore aveva pubblicato una foto della Vanoni sul suo profilo Instagram. La didascalia recitava: «Ornella sei un mito», con tanto di cuore annesso. E se con la Vanoni non ha problemi, Donatella spera di non averne nemmeno con gli altri colleghi giurati. Con qualcuno di loro, ha già avuto a che fare.

Donatella Rettore dal rapporto con i colleghi all’esperienza di coach a Ora O Mai Più

In una recente intervista a Sorrisi e canzoni, infatti, ha ricordato delle liti con altri due coach del programma. Nel 1986 litigò con Marcella Bella e in una vecchia edizione del Festival di Sanremo se la prese con Toto Cutugno, arrivando a definirlo «il Celentano dei poveri». In realtà non c’era un motivo particolare che ha scatenato il diverbio: Rettore era nervosa perché avrebbe preferito evitare di partecipare al Festival, e se la prese con l’incolpevole collega. A distanza di tanti anni le ruggini sono dunque state superate, anche se nella prima puntata di Ora o mai più c’è stata qualche scintilla con Orietta Berti.

La missione principale di Donatella Rettore, però, è quella di affrontare questa avventura con leggerezza. Si dice entusiasta per il suo ruolo di coach di un’altra Donatella, Donatella Milani, benché prova dopo prova si stia rendendo conto che «quando si insegna le strade sembrano sempre in salita». Ma, racconta con una voce squillante: «Sono certa che i risultati arriveranno. Lei è una persona straordinaria, anche se è vero che c’è da lavorare tanto insieme». Con Donatella Milani, oltre al nome di battesimo, non ha granché in comune. Veneta lei, toscana la sua allieva, sono entrambe cantautrici ma le similitudini finiscono qui. Consapevole che sono le differenze a fare la differenza, Rettore è certa di fare un percorso vincente. Non senza fatica.

Ma la fatica non spaventa la Rettore, non l’ha mai spaventata. Sessantacinque anni che sembrano la metà, un fisico da modella e un’energia che le arriva dalla serenità che vive nel privato. Con suo marito Claudio Rego sta insieme da oltre quarant’anni «anzi, dopo tanto tempo», scherza lei, «meglio non fare più i calcoli». In realtà sono 42 gli anni di vita insieme, anche se si sono sposati solo nel 2005. «Il segreto è condividere le passioni. Che per noi sono la musica, i cani, i viaggi…Ma aiuta anche il fatto che mi porta il caffè a letto ogni mattina»

Donatella Rettore tra la famiglia e gli amati cani

La sua famiglia, intanto, si è allargata. La coppia non ha mai avuto figli, ma Rettore è una patita di animali: ai due cani che già aveva in casa, si è aggiunto un cucciolo. Sono tutti border collie. L’ultimo arrivato si chiama Collins e fa compagnia a Lupo e Orso, che già da tempo vivevano in famiglia. «È grazie a loro che mi tengo in forma», racconta la cantautrice che sprizza energia da tutti i pori. Proprio in virtù di una forma fisica invidiabile: «Mi muovo tantissimo, non solo perché faccio lunghe passeggiate, ma perché i miei cani partecipano a gare di agility, che li diverte molto. Anzi, ad essere sincera diverte più me e gli altri padroni, che devono rincorrerli durante gli allenamenti».

L’agility dog, infatti, è una disciplina sportiva che consente al cane di mantenere un’attività fisica idonea, accessibile ai padroni di qualsiasi età che guidano gli animali in un percorso composto da ostacoli di vario genere: salti, tubi, rigidi e non, passerelle, slalom. E non c’è da dubitare che i cani apprezzino anche la bravura nel cantare dell’artista, che si esercita in casa in loro presenza.

Un momento d’oro, quello che sta vivendo Donatella Rettore. Ben lontano dagli esordi. Di recente, ospite di Caterina Balivo a Vieni da me, ha raccontato con malinconia che quando decise di lavorare nel mondo della musica dovette scontrarsi con il parere contrario di sua madre: «Voleva che facessi altro, mi diceva che non sarebbe durata. Mi considerava una “sciamannata”, non credeva che potessi avere successo». E quando Donatella arrivò in vetta alle classifiche, a sua madre prese un colpo. In senso letterale. «Dico sul serio. Ero a Taranto mi chiamarono dicendo: «Torna a casa che tua mamma sta
male». Di corsa di notte feci Taranto-Castelfranco Veneto e quando arrivai, vidi che aveva avuto una paresi. Vicino aveva la classifica dei dischi più venduti e c’era il mio nome»
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Editoriale a cura di Margherita Fiori, dal numero 6 del 29 gennaio di Visto TV