Milano, ultimi giorni di luglio. Il caldo ammazza pure le zanzare, la città è praticamente vuota. Pochi coraggiosi turisti bighellonano per le vie del quadrilatero facendo la via crucis dei negozi più per tirare una boccata di aria condizionata che per dare sfogo alla febbre da shopping.
E cosa ci fa lei, qui, in questa città ormai morta, proprio adesso?
Lei chi? Naomi Campbell!
inguainata in un tubino nero che profuma di Sicilia, capelli puntati con la graffettatrice alla bell’e meglio, sgattaiola fuori da un portone per entrare in una nera limousine dalla destinazione ignota.
Il fatto pare quanto mai inconsueto: la moda ha da tempo chiuso i cancelli, che si riapriranno a settembre per le collezioni donna, i fotografi sono gia migrati verso i mari del sud come le rondini a fine settembre, le agenzie di modelle sonnecchiano giocando a sudoku in attesa che la campanella suoni come all’ultimo giorno di scuola. E non essendo Milano la capitale balneare d’Europa ci sentiremmo di escludere anche l’ipotesi di un soggiorno all’insegna del divertimento.
Eppure lei era qui, meno perfetta del solito, quasi distrattamente agghindata per un qualcosa che sta in bilico tra l’occasione e il divertimento.
Come resistere alla tentazione di pensare che ci sia di mezzo un uomo? L’autista sgomma e procede spedito nel traffico inesistente, quindi siamo in totale assenza di evidenti tracce di maschio. Eppure questa comparizione apparentemente non motivata sembra trovare proprio lì l’unica possibile ragione: che la bella -e difficile- Naomi abbia un nuovo, segretissimo amore italiano?
Sarebbe fantastico scoprire che si tratta del custode di un palazzo di periferia, blindato nella sua guardiola e quindi impossibilitato a raggiungerla in centro. Ma, se mai fosse, sarà l’ennesimo milionario ricco per il fatto di essere ricco, pronto a fare di lei la regina dello yacht e dopo qualche nuotata a sostituirla con un fresco dessert. Vita dura, quella delle icone…