Cecchi Gori vince la causa che dal 2017 lo allontanava dal progetto di The Irishman: ora il suo nome torna tra i produttori del film di Scorsese.

Riferisce puntualmente Il Messaggero che Vittorio Cecchi Gori, 77 anni, è ufficialmente tornato tra i produttori di The Irishman. Dopo i tentativi di estrometterlo dal lungometraggio di Netflix, infatti, il produttore toscano ha vinto la causa con cui aveva fatto ricorso.

Il produttore toscano aveva partecipato al fortunato progetto che ha riportato al cinema la storica coppia di Robert De Niro e Al Pacino. In concomitanza col malore che lo colpì a fine 2017, però, Cecchi Gori non poteva personalmente seguire gli affari con cui dall’America si provava a tenerlo ai margini dell’opera. Nella versione definitiva del film il nome dell’ex di Rita Rusic non figurava nemmeno nei titoli di coda. Al suo posto, quello del traduttore del contratto che in ogni caso lo legava alla produzione.

Oggi invece le cose cambiano, e Cecchi Gori potrà recuperare quanto gli spetta. Il produttore, che d’altronde aveva già lavorato diverse volte col regista Martin Scorsese, ha commentato:

Il Tribunale della California, in tempi rapidissimi, mi ha dato ragione in merito alla mia richiesta urgente di introdurre il mio nome nei crediti del film dove era stato sostituito da quello del traduttore del contratto. L’indebita rimozione è avvenuta mentre, nel dicembre del 2017, in seguito a un malore ero finito in ospedale e non potevo seguire da vicino i miei affari”.

“Avevo già prodotto il suo Silence, racconta a proposito del legame con il regista Premio Oscar, “e collaborato ad altri suoi film come The Departed e Shutter Island, entrambi interpretati da DiCaprio. Ora sono felice della sentenza che mi collega indiscutibilmente a The Irishman. Il film è bellissimo“, prosegue, “e mi auguro possa ricevere delle nomination all’Oscar. Il mio nome nei crediti porterebbe un po’ d’Italia alla notte delle stelle.

Al momento, infatti, i film italiani selezionati dall’Academy in vista delle nomination di gennaio sono i seguenti. Martin Eden, Il primo re, La paranza dei bambini, Il traditore e Il vizio della speranza potrebbero aggiudicarsi l’ambita statuetta. Ricordiamo che l’ultimo Oscar italiano andò nel 2013 a La grande bellezza di Sorrentino.