Dopo aver divulgato il nuovo decreto, che entrerà in vigore a partire dal prossimo 4 maggio, Giuseppe Conte fa chiarezza sui “congiunti”

Solo poche ore fa, nel corso della conferenza stampa, Giuseppe Conte ha divulgato il nuovo decreto, che entrerà in vigore a partire da lunedì 4 maggio 2020. Durante il suo discorso, il premier ha svelato quello che accadrà durante la tanto attesa Fase 2, dopo ben due mesi di quarantena. Pur valendo ancora la regola del distanziamento sociale, e pur essendo ancora vietati gli assembramenti, sarà possibile spostarsi per visitare i familiari più stretti. Ciò nonostante, naturalmente, non saranno permessi ritrovi familiari o feste in famiglia, e a potersi incontrare saranno soltanto i cosiddetti “congiunti”.

Naturalmente, però, fin dal primo momento sul web ci si è chiesto a chi si riferisse Conte, e chi rientra in questa categoria. In molti, infatti, si sono domandati se anche i fidanzati e gli affetti stabili rientrassero nei “congiunti”, o se invece il decreto riguardasse soltanto persone sposate, attualmente lontane tra loro. A scatenarsi sui social sono stati anche i sostenitori dell’amore LGBTQ, che si sono sentiti esclusi e discriminati. Anche la stessa Monica Cirinnà ha chiesto al premier una rettifica, che poco fa è finalmente arrivata direttamente da Palazzo Chigi.

Secondo il nuovo decreto, che ricordiamo entrerà in vigore il prossimo 4 maggio, per “congiunti” si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Come specificato da Giuseppe Conte, nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, verranno pubblicate le Faq, che chiariranno ulteriormente dubbi sul provvedimento.

Ciò che è certo, però, è che anche i fidanzati, i conviventi e gli affetti più stabili, oltre che ai parenti più stretti, rientrano nei “congiunti” del nuovo decreto. Tra qualche giorno, dunque, sempre tenendo conto delle norme di sicurezza e avendo cura del rispetto altrui, sarà possibile incontrare le persone a noi più care. Ciò nonostante è bene ricordare che non bisogna vanificare tutti gli sforzi fatti fino a questo momento. Ora più che mai, infatti, c’è bisogno del massimo impegno degli italiani per far si che non ci siano violazioni della legge.

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