Nel nuovo numero di Novella 2000 un’intervista a Raoul Bova che annuncia l’avvio di una fiction ispirata alla Croce Rossa e alla battaglia contro il Covid-19.

Per qualcuno più di altri la quarantena ha dato i suoi frutti. È il caso di Raoul Bova, che da qualche settimana ha annunciato la prossima realizzazione di una fiction su Croce Rossa e Coronavirus. L’attore romano ha deciso di sviluppare un progetto di lunga gestazione, dedicato ad una delle organizzazioni umanitarie alle quali è personalmente più legato.

All’epoca del terremoto che colpì la città di Amatrice, Bova toccò con mano lo strenuo lavoro dei volontari. Alle spalle aveva anch’egli l’esperienza di testimonial della Fondazione Francesca Rava, che lo portò ad Haiti a soccorrere le vittime dell’altrettanto nota sciagura. Ma verso la Croce Rossa l’interprete ha maturato un attaccamento particolare, perché il marito di sua sorella è originario di Prati di Amatrice.

Sulla genesi della fiction che lo vedrà nei panni di un membro della Croce Rossa, Raoul Bova ha rilasciato dunque un’intervista a Roberto Alessi, direttore di Novella 2000. La versione integrale di quest’ultima la troverete in edicola da domani, ma di seguito potrete leggerne una breve anticipazione.

Intervista a Raoul Bova: dai nuovi progetti TV alla quarantena

Per l’industria cine-televisiva, che sta timidamente riprendendo a lavorare solo dalle ultime ore, è un momento delicato da più punti di vista. Ma se questo periodo di forzato ritiro domestico ha insegnato qualcosa ai vertici della TV è che contrariamente a quanto si pensava le fiction a tema medico funzionano ancora. Lo ha confermato il grande riscontro di Doc – Nelle tue mani, che su Rai 1 ha fatto il pieno d’ascolti romanzando la vita del medico Pierdante Piccioni. Perciò Raoul Bova si dice certo che una fiction come la sua, ispirata al duro lavoro dei volontari della Croce Rossa, incontrerà il favore del pubblico.

“Sono tornato alla carica per questa fiction. Sono ormai quattro anni che ci lavoro. Purtroppo mi dicevano che le fiction a tema ospedaliero non funzionano. Ma ora tutti hanno capito che la sanità è un aspetto della vita di tutti fondamentale.

Prima di questi giorni”, continua Bova, “tutti erano certi che la fiction italiana dovesse seguire la strada di Gomorra… ma con la tragedia del Covid-19 si è capito il valore vero delle persone impegnate nella lotta quotidiana per la salute”.

Nonostante la scrittura sia a buon punto, Bova non conosce la collocazione della fiction, e se la produzione approderà su Rai o Mediaset.

“Non so ancora,” ammette, “se vorranno partecipare alla produzione sarà molto interessante. Sto comunque pensando a una produzione internazionale, davvero mondiale”.

Per chi si chiedesse su cosa esattamente s’incentrerà la trama, è presto detto:

“Stiamo scrivendo una storia che alterna il passato e il presente. Dalla creazione della Croce Rossa al Covid-19”.

Com’è nata la Croce Rossa

Le origini dell’associazione di volontari risalgono alla Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (1859), quando l’Austria si schierò contro i Francesi assistiti dall’esercito italiano. Lo scontro fu violentissimo e provocò migliaia di morti. I feriti vennero trasferiti presso il Duomo di Castiglione delle Stiviere, e curati dalle volontarie e i volontari che poi si sarebbero riconosciuti nella Croce Rossa.

In tutto ciò, Bova interpreterà il presidente di una Croce Rossa territoriale che dalla Capitale si sposta verso Nord, nelle zone più colpite dall’epidemia.

(c) Novella 2000 n. 20 – 6 Maggio 2020

Per il momento, però, l’attore è fermo e aspetta che vengano completate le sceneggiature per dare definitivamente il via alla produzione. La sua quarantena non si discosta molto da quella degli altri Italiani, che convivono con mogli e figli nell’attesa che la vita riparta.

“Lavoro, scrivo,” dice, “faccio quello che fanno tutti: la spesa, seguo le bambine, mentre i figli grandi sono con Chiara. Rocio ha scoperto la vita casalinga, il piacere di star sempre con le creature, più stira e cucina come una pazza. Stira qualsiasi cosa ci sia in giro. Non posso appoggiare una maglia in giro che, anche se è pulitissima, lei la mette subito in lavatrice e appena è asciutta la stira. Non sono mai stato così in ordine in tutta la vita”.

Il nuovo numero di Novella 2000 con l’intervista a Raoul Bova vi aspetta in edicola da domani.