Belle da Vicino con Alessandro Gualdi: botulino sì, ma con misura
Sì al botox, ma con misura: parola del dottor Alessandro Gualdi, che ci spiega come applicare la tossina botulinica, dove e quando
La tossina botulinica è da decenni la via maestra per eliminare (temporaneamente) le cosiddette rughe d’espressione, cioè quelle che si formano sul viso quando i muscoli “arricciano” la pelle.
È un modo semplice, immediato e reversibile (va rifatto da due a quattro volte all’anno) per rinfrescare il volto. Un regalo che ci si può fare per sentirsi meglio con se stessi, ma anche un investimento per avere più successo sociale e professionale.
Dallo strabismo alle rughe
Nel corso degli anni, la tossina botulinica (Botox è il nome commerciale di uno specifico prodotto farmaceutico non in vendita in Italia, diventato nome di uso comune) si è affermata in medicina estetica come la via maestra per lisciare la fronte – tecnicamente si chiama il terzo superiore del volto – abbattendo gli interventi di chirurgia estetica nella stessa zona.
Ma è interessante ricordare che il primo impiego approvato è stato per la cura dello strabismo.
Era il 1989, e solo nei primi anni 2000 è arrivato il protocollo di applicazione per lisciare le rughe di espressione.
Mentre esplodeva l’uso estetico (sempre più clienti e sempre più giovani lo richiedono come azione preventiva contro le rughe), la ricerca medica è proseguita.
Oltre allo strabismo, oggi il botulino viene usato per controllare l’eccessiva sudorazione di mani, piedi e ascelle (iperidrosi). Per curare le ragadi, per controllare l’eccessiva produzione sebacea della cute, per curare i casi più gravi di emicrania (di questo nello specifico parleremo in un’altra occasione), e anche per il trattamento delle cicatrici. Blocca infatti la formazione di microvasi che creano il turgore del tessuto cicatriziale, e dunque la formazione di cicatrici ipertrofiche.
Come funziona
La tossina botulinica blocca il rilascio l’acetilcolina, la sostanza chimica prodotta dall’organismo che trasmette gli impulsi nervosi ai muscoli, regolandone la contrazione e, quindi, il movimento.
In sostanza, la tossina botulinica blocca la trasmissione degli stimoli del sistema nervoso che comandano ai muscoli di contrarsi. Di conseguenza i muscoli si rilassano e, come dicevamo, se si tratta di muscoli di espressione non “arricciano” la pelle.
Ma l’aceticolina è anche responsabile del controllo della sudorazione e della produzione di sebo. Dunque, lo stesso meccanismo è utile per ridurre l’iperidrosi (eccessiva sudorazione di mani, piedi e ascelle) o rendere più secca una pelle o una cute eccessivamente grassa.
Cosa si può fare con il botulino
L’applicazione più tipica in medicina estetica è la distendsione delle rughe glabellari, cioè i solchi verticali fra le sopracciglia. Ma non è l’unico. Ogni ruga d’espressione può essere trattata e ridotta:
- le rughe orizzontali che segnano la fronte quando si alzano le sopracciglia;
- le “zampe di gallina” ai lati degli occhi;
- le rughe del contorno occhi dovute all’azione dei muscoli;
- le “Bunny lines”, cioè le linee verticali ai lati del naso, da “coniglietto”;
- le rughe orizzontali sul naso;
- le rughe verticali della bocca (il codice a barre);
- le rughe del collo dovute all’azione del platisma, il grande muscolo piatto che sta al lato del collo.
Sicuramente avrò dimenticato qualcosa, ma la regola è semplice: se una ruga è dovuta all’azione di un muscolo, il botulino può alleviarla.
Niente invece può fare per le rughe dovute alla gravità (per esempio per le palpebre che scendono), o alla perdita di elasticità della pelle (a causa, per esempio, di troppo sole).
In questi casi, servono prodotti che ringiovaniscano la pelle, filler specifici per nutrirla e stimolare la produzione di nuovo collagene, oppure interventi chirurgici.
La misura è fondamentale
Spesso si sentono critiche all’uso della tossina botulinica, che in estrema sintesi sono “toglie le rughe, ma blocca l’espressività”.
Il botulino è un prodotto estremamente efficace, e che può essere dosato con grandissima precisione. È vero che può portare alla totale paralisi (temporanea) di un muscolo, ma solo se si eccede nella dose.
Un buon medico conosce la misura, e sa regolare l’intervento per ottenere il risultato desiderato. Le maschere inespressive non le vuole nessuno.
a cura di Alessandro Gualdi