Sandra Milo, 88 anni sulla carta d’identità ma la metà nel cuore, ha ricevuto il David di Donatello alla carriera. Una carriera in cui è stata diretta praticamente da tutti i registi che hanno segnato il cinema dal dopoguerra. Roberto Rossellini, Sandro Corbucci, Luigi Zampa, Mauro Bolognini, Luciano Salce, Pupi Avati, Gabriele Salvadores, Antonio Pietrangeli, Federico Fellini… per citare i primi che mi vengono in mente.

Alla domanda se per lei, la battagliera, questo omaggio era atteso oppure le è giunto come una sorpresa, risponde subito con la sua inconfondibile, dolce risata:

“Anche se ho lavorato con importanti registi, ho ricevuto pochi premi. Forse questo premio me lo sarei aspettato quando ero giovane. Adesso non ci pensavo proprio. Il mio premio più bello è sempre stata la consapevolezza di fare le cose con impegno e onestà. Senza economizzare le mie energie. Quando me lo ha comunicato mia figlia Azzurra sono rimasta sorpresa, ma soprattutto emozionata. Il primo pensiero è stato di gratitudine verso i grandi registi con i quali ho lavorato, e verso i miei figli che mi hanno insegnato ad avere pazienza. Anche l’attesa diventa qualcosa di piacevole”.

Sandra, lei ha amato molto, è stata vicina a uomini che molte donne le hanno invidiato. Vivere accanto a persone geniali quanto è arricchente oltre che gratificante?

“Ti arricchisce, e indubbiamente impari molte cose, soprattutto se appartengono a mondi diversi dal tuo. Oggi non ci sono più quei maestri del pensiero che ho avuto la fortuna di incontrare, coloro che i francesi chiamano i maître à penser. Siamo sprofondati nel progresso senza progredire. Ci sono altre conquiste adesso”.

L’amore con Bettino Craxi

La sua carriera è stata un insieme di pubblico e privato, e non solo nell’ambito dello spettacolo. Che sensazione prova adesso pensando a Bettino Craxi e alla sua non tenerezza?

“Craxi era un uomo molto impegnato, e la tenerezza invece richiede tempo. Però aveva il tempo per l’amore, in questo non si risparmiava. È stato una delle persone più importanti del secolo scorso per il coraggio che aveva, per le sue iniziative, che gli sono state riconosciute solo più tardi”

Si è sentita amata da lui?

“Certo. Però io, a mia volta, ho sempre preferito amare perché amare mi fa sentire bene”.

Direi che è stata anche ricambiata. Essere voluta a tutti i costi da Federico Fellini è già di per sé un film.

“È venuto a casa mia con tutta la troupe. Non era mai successo con nessun attore. Lui, ambito da tutto il mondo è venuto a casa mia a implorarmi di essere Carla nel suo 8 e1/2. Io ero in un momento in cui non me la sentivo di ritornare nel cinema, ma non ho potuto resistergli.

Tutti lo additavano come quello che cercava sempre le donne con grandi seni, grandi sederi, come se fosse stata una persona attratta solo dal sesso, ma non è vero. Nei suoi film lui sa far intendere tanto, tutto, ma non si vede quasi niente di volgare, mai un bacio che non sia a stampo. Solo una grande sensualità. Sapeva suscitare bellezza, desiderio, senza mostrare l’atto che porta al piacere”.

Sandra Milo e Fellini

L’amore per Fellini l’ha vissuto come un amore gentile.

“Un amore di grande spiritualità, che fatico a descrivere perché lontano da altri che ho conosciuto. Quando penso a lui penso al cielo, a qualcosa di molto alto, al di sopra di tutto. La nostra è stata una storia intensa vissuta con grande trasporto. Un amore da sogno, travolgente, che infatti va oltre la vita, e non finirà mai”.

Ha avuto una bella amicizia anche con le mogli degli uomini che ha amato.

“Sia con Giulietta Masina sia con Anna Craxi sono stata una carissima amica. Erano donne troppo intelligenti per perdersi in cose che non avrebbero mai scalfito la loro posizione. La bellezza, l’amore, le passioni sono vita, non si possono nascondere. Io ammiro tantissimo le donne. Gli uomini li ho amati, ma provo un’ammirazione straordinaria per il coraggio e la forza delle donne. Molte non ne sono consapevoli e si perdono in invidie, in gelosie”.

Oggi da chi vorrebbe essere corteggiata?

“È una cosa di cui non sento il desiderio oggi, mi fa anche sorridere. Anzi le dico: da un padre che non ho mai avuto, ed è anche la più grande mancanza di cui ho sofferto”.

Oggi, secondo lei, chi ha la “mano morta” più lunga d’Italia?

“Pochi, perché vivono tutti nel terrore di essere denunciati per molestie sessuali che rovinerebbero la loro carriera. E la donna un po’ ne soffre, perché si sente meno desiderata. Ma come inizia l’amore se non attraverso un corteggiamento, magari anche un po’ spinto? La passione è l’incendio che ci deve essere tra due persone che si vogliono. Non è una cosa sporca: è naturale. Quando non c’è, è solo amicizia”.

Sandra Milo: per il bene dei miei figli

È scesa in campo per dare sostegno alle categorie di lavoratori in sofferenza.

“Siamo solo all’inizio di un momento molto difficile che però sono certa risolveremo. Ne usciremo! Sono stata ricevuta da Conte, che ha fatto quello che ha potuto. Confido molto in Draghi che ci rappresenta. Ci vuole coraggio, ma ce la faremo, ne sono convinta”.

Lei intanto continua a lavorare.

“Una vera mamma non finisce mai di occuparsi dei propri figli: la famiglia è il culto del senso della vita. Io sono presente per loro che adesso hanno bisogno e loro lo fanno con me. Alla fine, abbiamo tutti le stesse paure, le stesse necessità d’amore, di rassicurazioni”.

a cura di Elena D’Ambrogio