Studio Resente: impariamoci a mettere al centro della vita
Il nostro Alessandro Resente ci parla dell’approccio più adeguato che dovremmo avere in vacanza, oltre a un interessante progetto di valorizzazione
Il senso delle vacanze
Tantissimi di voi saranno in vacanza quando leggeranno questo mio articolo. Vi auguro che questi giorni vi diano soprattutto la possibilità di rilassarvi, di ritrovarvi e di riprendere tutte le energie. Durante i vostri giorni di vacanza, però, dedicatevi principalmente a voi stessi, cercate di capirvi e di mettervi al centro della vostra vita. Molto spesso, trascinati dalla frenesia degli impegni, ci trascuriamo, non consideriamo le nostre esigenze, non pensiamo a curarci e proprio per questo le nostre pause devono essere anche dei momenti per volerci bene.
Dopo questi anni dove – è inutile negarlo – a causa del Covid ci siamo un po’ rinchiusi e trascurati, dobbiamo riprendere in mano la nostra vita. Rivederla, riscoprire il piacere di un vero sorriso e anche le regole del rispetto. Specialmente i ragazzi più giovani sembra quasi che nei due anni abbiano perso le regole base del vivere, insofferenti a qualsiasi consiglio ma tutti dominati da un desiderio di infrangere le regole e provocare. Li vedi girare trascurati, sempre alla ricerca di dimostrare quello che non sono con un bicchiere in mano e soprattutto, inaccettabile e veramente brutto, usando un linguaggio volgare e pesante.
Non dobbiamo permetterlo, dobbiamo riprendere le regole della buona educazione e pretendere il rispetto. Ma pretendere il rispetto, in generale e nel senso più ampio, è anche una forma di volersi bene, di ritrovare la propria dignità e il proprio essere.
Pretendere il rispetto è far sì che non si dia tutto per scontato, far comprendere alle persone, agli amici, che esistiamo, che ci siamo anche noi.
Talvolta l’abitudine fa perdere di vista i valori che devono essere alla base di qualsiasi rapporto. Entri in un negozio e la ragazzina appena assunta ti saluta con un bruttissimo “Salve”, per poi passare al confidenziale tu. Ma perché? Il “lei” non è un elemento per creare distanze, ma una forma di rispetto. Ed è inutile dire che in certi stati – vedi gli inglesi – si usa normalmente il “tu”. Da noi l’educazione prevede il lei, e insegniamo a usarlo e far capire come ci si deve comportare.
Ritroviamo le buone maniere, ci vuole poco. Per esempio, adesso c’è un ritorno della richiesta di matrimonio, che per un lungo tempo era passata in sordina. Invece adesso molti – forse incentivati da alcuni casi eclatanti – hanno escogitato le situazioni più imbarazzanti per chiedere alla futura sposa il “Sì” al matrimonio e regalare l’anello.
Le vecchie estati
Sarò un romanticone, ma la vita è fatta di ricordi, di emozioni, di momenti, e bisogna viverli. E cosa c’è di più bello di due che si regalano l’amore eterno? Ecco, nei momenti liberi delle nostre vacanze ripensiamo alle cose belle che abbiamo vissute. Cerchiamo di respirarle nuovamente, e ritroviamo con esse anche quelle belle abitudini che inconsciamente ci davano gioia quando le facevamo. E poi – non è nostalgia – ma la voglia di ritornare a ridere, a godere, riprendiamo le vecchie abitudini dei giochi in spiaggia, le serate vicino al mare con una chitarra. Questa è vita, dove tra una a canzone e l’altra si parlava, ci si confidava e ci si innamorava. Era una vita semplice ma ricca di emozioni, intensa, che ti dava la carica.
Io sono stato molto fortunato, perché molte estati le ho trascorse in un luogo magico: il Gibò di Santa Maria di Leuca, del mio amico fraterno Gigi Costa, che ha raggiunto l’importante traguardo degli ottant’anni ma che sta ancora, assieme alla figlia Marta (che ho tenuto da piccola sulle ginocchia e portato la prima volta a Londra per carpirne le tendenze), gestendo con una passione, eleganza e una creatività uniche questo posto. Posto che, se potesse parlare, racconterebbe un’infinità di storie.
Quanti ricordi, di quelle estati assieme a Giovanni Danieli e all’unica Donatella Pandimiglio, forse la voce più straordinaria della musica italiana, a raccontarci storie, ridere e – perché no – piangere assaporando il piacere rinvigorente dell’alba. Momenti che rimangono dentro, che rappresentano sempre una forza che ti dà la carica.
E a proposito, se vi capita, andate a vedere e soprattutto a sentire Donatella Pandimiglio nel suo ultimo spettacolo dedicato a Barbra Streisand, vibrazioni dell’anima.
Valorizziamo l’artigianato
Ma le vacanze devono essere anche un momento per scoprire, come detto anche altre volte. Non solo le bellezze dell’Italia, ma anche tutte quelle eccellenze, quelle bontà e anche tutte quelle lavorazioni artigianali che ci rendono unici.
Adesso mi sto adoperando per cercare di creare un qualcosa, percorsi di studi – corsi – mostre, che possano far continuare la tradizione di certe lavorazioni.
La nostra terra è una terra ricca di abilità che sono state sempre tramandate di generazione in generazione, e adesso si stanno perdendo anche per disinteresse di chi ci governa, non considerando sia l’importanza delle stesse, sia l’occupazione che generano, i fatturati, ma soprattutto l’elemento di differenziazione che creano a livello internazionale.
Bisognerebbe creare una guida che evidenzia gli artigiani di ogni posto, così da poterli andare a visitare, vedere come lavorano e magari acquistare un prodotto che per le sue caratteristiche dà delle emozioni forti e vibranti.
Certi ricami, certe stampe, gli oggetti in ceramica, tutti fatti manualmente, veramente danno un piacere incredibile, perché sai di avere un oggetto unico che racchiude una storia e delle capacità uniche. Così come certi prodotti tipici hanno dei sapori che, come sono solito dire io, ti colorano la giornata.
Pensate solo iniziare la giornata con una granita siciliana accompagnata dalla brioche con il gelato o con il pasticciotto leccese! Viviamo i nostri luoghi di vacanza nella loro completezza, assaporando i prodotti tipici, abituandoci alle loro tradizioni culinarie e scoprire l’olio, il vino, le bibite, le conserve, i dolci e tutte le bontà di ogni posto e portandocele a casa continueremo la nostra estate di vacanza.
a cura di Alessandro Resente