Terremoto: arriva il re del cashmere
Si chiama Brunello Cucinelli, è un raro esempio di imprenditore “illuminato”, che crede sia possibile coniugare le esigenze di un’azienda…
Si chiama Brunello Cucinelli, è un raro esempio di imprenditore “illuminato”, che crede sia possibile coniugare le esigenze di un’azienda con le istanze dei lavoratori nel rispetto di un pianeta di cui siamo tutti ospiti temporaneamente.
Ed è pure riuscito a dimostrare che questo è possibile: ha fondato un’azienda che in pochi anni è arrivata a diffondere lo stile italiano nella lavorazione di filati e pellami pregiati con negozi in tutto il mondo, mantenendo uno standard altissimo di qualità e con gli stipendi mediamente più alti del 30% rispetto alla base del settore.
Conduce la sua azienda come una gigantesca famiglia, di cui è padre benevolo e alle volte severo, come succede nelle famiglie vere.
E a chi lo accusa di vendere roba cara lui risponde con voce flautata: “i miei prodotti non sono cari, sono costosi. E’ diverso”. Zitti tutti.
Bene, in un intervento al Sole 24Ore Cucinelli, che ha stabilito il quartier generale della sua azienda a Solomeo, in provincia di Perugia, offre il proprio impegno per finanziare la ricostruzione della chiesa di San Benedetto, crollata drammaticamente con la scossa di domenica scorsa, della quale è rimasta in piedi solo la facciata principale.
Cucinelli non è nuovo a questo genere di operazioni, il suo legame con i frati benedettini è di lunga data e lui stesso racconta di averli già aiutati in passato con piccoli lavori di manutenzione del vecchio monastero.
E il suo ottimismo ai limiti del disarmante non conosce paura nè sconforto: “trovo straordinario che sia rimasta in piedi la facciata, con il suo rosone e le statue di Benedetto e di sua sorella, Santa Scolastica”.
Quel che si dice guardare il bicchiere mezzo pieno, con un occhio al futuro e uno ad un presente che ha disperatamente bisogno di gesti concreti di buona volontà.
Grazie, Brunello.