Autunno e caduta di capelli

Si è sempre detto che quando cadono le castagne cadono anche i capelli. Ma è vero? E perché? La risposta non è semplice, e soprattutto non si basa su rigorose evidenze scientifiche ma, se esistono i detti popolari e i proverbi, qualcosa di vero ci sarà e quindi proviamo a interpretare.

In autunno si verificano molti fenomeni che cambiano il nostro modo di vivere. Difatti, a cominciare dalle ore di luce che diminuiscono, c’è poi la diminuzione delle temperature, così come nel mondo vegetale cadono le foglie e si ingialliscono le piante.

Certo, non possiamo paragonarci alle piante. Anche se per certi versi siamo molto simili, ma è probabile che un analogo sistema generi anche la caduta dei capelli, più visibile in autunno quando cadono le castagne. E questo capita anche perché i capelli sono organi del nostro corpo particolarmente sensibili agli stimoli termici caldo-freddo e ai cambiamenti.

Non solo: i capelli sono sensibili al fumo, tant’è che tracce di nicotina si trovano anche nei capelli di chi fuma. Ma sono inoltre sensibili allo stress, al genere, nel senso che è più frequente la caduta dei capelli nell’uomo piuttosto che nella donna, ma la donna non è esclusa.

Quanti capelli perdiamo

Peraltro, nessuno di noi conta i capelli che cadono, ma nella vita relativamente breve dei capelli, circa nove mesi, noi assistiamo a una perdita (che viene considerata del tutto fisiologica) di circa 100 capelli al giorno.

Naturalmente spesso non ci accorgiamo neanche di questa caduta, ma cominciamo a preoccuparci quando osserviamo che i capelli diventano fragili e sfibrati, o talvolta addirittura si formano delle chiazze di calvizie ove i capelli non crescono più. Allora cominciamo a usare creme, lozioni, pozioni magiche o altro non ben identificato, nella speranza di arrestare la caduta.

Di fatto, però, non esiste alcun rimedio certo per stimolare la ricrescita dei capelli o arrestarne la caduta, tranne uno. E quale? Ora potrei creare un po’ di suspence non rivelandolo, invece lo svelo con piacere.

Senza volerci addentrare nei vari tipi di alopecia, ovvero di calvizie, maschile o femminile (alcune delle quali molto, molto impegnative da curare), possiamo affermare con certezza che già da qualche anno è stato messo a punto un sistema che si basa sull’uso di quanto più biologico abbiamo, il nostro sangue. Anzi, una frazione del nostro sangue: le piastrine. Quindi nessuna sostanza estranea, piuttosto la nostra personale rigenerazione.

Le piastrine sono una parte importante del nostro sangue. Presidiano abitualmente la coagulazione, fenomeno fondamentale della nostra vita, ma lavorano anche come trasportatori. Sì, una specie di porter, dei fattori di crescita e in particolare dei fattori di crescita della nostra pelle, delle unghie e dei capelli! Ed ecco qui svelato il mistero.

Se quindi prendiamo una piccola quantità di sangue, al massimo 40 cc, una quantità di cui neanche ci accorgiamo, e con l’uso di un kit sterile monouso (non le provette dell’ospedale o di un laboratorio di analisi per carità!), che ha una funzione di moltiplicatore di piastrine, e poi le iniettiamo con micropunture sul cuoio capelluto, otteniamo almeno due fenomeni certi: l’arresto della caduta e il rinforzo dei capelli stessi. E, per chi non è proprio anzianissimo, anche la ricrescita!

Naturalmente, poiché la vita dei capelli è di nove mesi, dobbiamo aver pazienza per la ricrescita, che avverrà in tale lasso di tempo.

Che soddisfazione, un metodo che usa il nostro sangue, quanto di più importante abbiamo, per rinvigorire e far ricrescere una bella capigliatura fluente! E se poi volessimo approfondire… scopriremmo che il PRP (così si chiama il metodo) può essere usato con successo per ringiovanire il volto, con un effetto davvero straordinario, nelle piaghe, nel vaginismo… Insomma, in tutti quei casi che richiedono una rigenerazione importante! E senza aggiungere strane cose al proprio sangue! Il sangue fa da sé, e chi fa da sé…

a cura di Giuseppe Sito