Bra, Raschera e Toma Piemontese nelle ricette dei grandi chef
Alcune ricette di grandi chef con tre delle eccellenze lattiero-casearie piemontesi: Bra, Raschera e Toma Piemontese
Tra le peculiarità che rendono Bra, Raschera e Toma Piemontese tre assoluti sulle nostre tavole c’è la loro capacità di evocare, con sentori riconoscibili dal primo istante, i luoghi da cui provengono.
La genuinità si unisce al gusto ineguagliabile, la certezza delle tradizioni ci riporta alle antiche cucine, mentre l’audacia dell’innovazione ci fa comprendere come i riferimenti geografici siano solo punti di partenza.
Non è stata casuale la scelta di effettuare parte delle riprese di Sapori in Tavola (in onda su Telecupole), proprio nella culla di uno di questi tesori lattiero-caseari: il Raschera.
Conosciuto e amato da estimatori di tutte le età, formaggio cult tra le pagine dei migliori menù della tradizione, è una certezza consolidata da secoli.
Che si tratti di una degustazione in purezza in cui emerge tutta la sua dolcezza o in abbinamento ad altri ingredienti, ogni assaggio è speciale.
Il Rascotti di Gianni Saccardi
Lo sa bene Gianni Siccardi, chef e titolare del ristorante Al Cantun di Frabosa Soprana. Siccardi ha ideato una ricetta seducente che esalta, già a partire dal nome, la morbidezza del Raschera nel miglior modo possibile: il Rascott.
Esperienza e passione hanno guidato la sua creatività nel realizzare una proposta originale che parte dal sapore unico di un formaggio il quale, sapientemente abbinato con carne, patate, affettati e verdure, dimostra cosa significhi essere capace di brillare da solo e, contemporaneamente, fungere da elegante tra ingredienti differenti.
Raschera come finger food
Paolo Pavarino, chef e docente presso il Cfp di Cebano Monregalese, ha guidato invece gli studenti alla scoperta di una simile eccellenza la cui indagine approfondita porta a risultati considerevoli.
La versatilità del Raschera ha dato il via libera alla sperimentazione nella versione fritta. Un finger food sfizioso e di rapida realizzazione, perfetto per un’occasione informale.
Protagonisti della giornata sono stati anche gli altri eccelsi principii del settore: Bra Tenero, Bra Duro e Toma Piemontese. Nomi che conosciamo bene, ma di cui è opportuno ribadire l’estrema ecletticità.
In versione fonduta
Luca Bozzano, che ha lavorato con gli stellati Cannavacciuolo e Vivalda, ha dato prova della sua passione presentando una ricetta intrigante: l’uovo bazzotto con fonduta di Bra Duro.
La delicatezza della Toma Piemontese si è rivelata la punta di diamante dei maltagliati di Adelasia Zitta, che ha unito a una simile DOP tutta la sapidità e la personalità del Bra Duro in versione di croccante cestino.
Una giornata, capitanata dalla maestria dello chef Gianni Siccardi, alla riscoperta delle origini di uno dei formaggi più amati che, insieme agli altri comprimari lattiero-caseari, sta compiendo un entusiasmante viaggio nelle migliori cucine di tutta Italia.
Ricetta Rascott
0876_Novella_2000_n15_.pdf
A cura dello Chef Gianni Siccardi Ristorante Al Cantun, Frabosa Soprana
Ingredienti (per 4 persone)
- 1 Raschera
- 10 patate rosse o di montagna
- 1 kg affettati misti
- 1 kg Bala d’asu
- 400 g giardiniera
- 400 g porri
Procedimento
Tagliare il Raschera e collocarlo sull’apposito apparecchio di cottura. Colare il formaggio facendolo scendere in un piatto con l’aiuto di un mestolo o di un cucchiaio.
Servirlo con patate rosse o le nostre di montagna, affettati, bala d’asu, giardiniera e porri sott’olio.