L’anima dell’estetica con Giuseppe Sito: mani in alto senza paura
Iperidrosi: cos’è e come combatterla grazie alla tossina botulinica. Il professor Giuseppe Sito lo spiega ai lettori di Novella 2000
La primavera, finalmente. Che meraviglia! Si comincia a vedere un sole sempre più caldo, viene naturale eliminare giacche e cappotti, e le più brave mettono la protezione 50 come base per il trucco, per evitare le macchie più fastidiose. Ma, ahimè, dietro tutto ciò che è bello si nasconde spesso il rovescio della medaglia.
Noi che lavoriamo in uno studio e accogliamo i nostri amici pazienti, notiamo spesso, cominciando proprio in questa stagione, mani che vengono frettolosamente asciugate prima di stringere la nostra, o magliette segnate da un vistoso alone. I piedi, poi, fasciati sempre da sandali aperti, e a volte buffe manovre per evitare che scivolino nelle calzature!
Ecco, questa è l’iperidrosi: la produzione eccessiva e terribilmente fastidiosa – per non dire invalidante – di sudore.
A volte talmente abbondante che occorre cambiarsi più volte al giorno, e si riesce con difficoltà ad avere una vita sociale.
E tutto questo comincia proprio in questa stagione, quando gli uccellini cantano e si vedono le rondini… Ma come mai? In Italia si calcola che ci siano più di due milioni di soggetti “iperidrotici”. Cioè persone – maschi o femmine – che patiscono questa malattia, che non porta a morte certamente ma che davvero costringe chi ne è affetto a forti limitazioni.
Il perché dell’iperidrosi
Quali sono i motivi per cui questo accade? In realtà le cause non sono note. Sappiamo solo che a volte dalla nascita, più spesso nel corso della vita, le ghiandole sudoripare, minuscoli organuli che si trovano nel sottocute, subito al di sotto della pelle, impazziscono e cominciano a produrre gocce, fiumi, laghi di sudore senza alcun motivo.
E allora cominciano le toppe per proteggere le ascelle, le mani che si strofinano lungo il corpo e i sandali per arieggiare i piedi.
In realtà, abbiamo un rimedio medico: la Tossina Botulinica. Sì, proprio quella. Sempre quella che cancella le rughe, che aiuta ad aprire l’occhio, che solleva il sopracciglio e stira le microrughe sul naso o quelle della zampa di gallina. Sì, proprio lei, la benefica tossina botulinica.
Come si interviene
Come? Sappiamo – e i milioni di pazienti trattati ne sono una testimonianza – che senza alcun effetto collaterale la tossina provoca una denervazione delle fibre colinergiche (che non sappiamo se ci sono o meno, solo ipotesi!) che danno energia alle ghiandole sudoripare.
Insomma, senza ricorrere ai paroloni: è come se tagliassero la benzina alle ghiandole sudoripare.
Quanto dura e come si svolge il trattamento
Per quanto tempo? Qui la tossina funziona un po’ di più e va avanti per circa sei mesi, ed ecco spiegato anche perché la tossina si pratica soprattutto da marzo a settembre, così si è coperti per tutta l’estate.
Come si svolge una seduta? È piuttosto semplice. Innanzitutto, se necessario, si identifica l’area di maggior sudorazione prima spalmando sulla parte una soluzione di tintura di iodio giallo-marroncina, poi si cosparge di farina di Maizena (sì, quella per i dolci) e la zona diventerà tutta nera.
Quel nero indica appunto l’area di sudorazione, e sarà quella interessata dalle micropunture di tossina che sono del tutto indolori e che dopo cinque-sei giorni provocheranno l’anidrosi, ovvero la cessazione della sudorazione.
Quando, dopo quindici giorni, rifaremo il test – che si chiama Starch Test – troveremo come per magia la pelle bianca, che non si annerirà più. Quello è il segno che la sudorazione è cessata, e dura dura dura… sei mesi! E poi, per chi volesse, si può ripetere infinite volte.
Ma non solo, per chi è davvero sfortunato, le tre aree tipiche, mani, piedi e ascelle, si possono anche trattare in un’unica soluzione.
Insomma, dobbiamo proprio dire che la medicina oggi ha fatto passi da gigante, e anche una sostanza tradizionalmente adoperata per spianare le rughe può essere usata con successo in una terapia importante e funzionale.
E ora non ci resta che dire: smettetela di cambiare magliette e consumare gonne con le mani bagnate. Qualche punturina di botulino, e via!
a cura di Giuseppe Sito