Paolo Bonolis sul futuro: ‘Tra due anni potrei lasciare questo lavoro’
A Felicissima Sera, durante la lunga intervista, Paolo Bonolis ha parlato del suo futuro lavorativo, svelando: “Tra due anni potrei lasciare”
Il futuro di Paolo Bonolis in TV
Ieri sera su Canale 5 è andata in onda l’ultima puntata di Felicissima Sera – All Inclusive. Ospite dell’appuntamento con Pio e Amedeo, tra i tanti, anche Paolo Bonolis. Il duo comico ha realizzato un’intervista simile a Il senso della vita, trasmissione peraltro presentata proprio dall’amato conduttore televisivo. Vedendo la foto di sua moglie Sonia Bruganelli ha detto di essere contento di vederla sul piccolo schermo, poi vede che si diverte ed è felice, dunque questo non può che fargli piacere: “Se è contenta lei, lo sono anche io”.
A seguire Paolo Bonolis ha spiegato ancora la questione delle stanze diverse. Vivono nella stessa casa, ma tra loro non c’è distanza, sono a 10 metri l’uno dall’altra e hanno un bellissimo legame.
Ad attirare l’attenzione ulteriormente, però, sono le altre dichiarazioni fatte a Felicissima Sera. Questo perché Paolo Bonolis ha svelato se si è o meno posto un “limite lavorativo”. Con molta serenità ha spiegato di avere intenzione di lavorare ancora per altri due anni circa: “Poi ci sarà un’altra vita dove penso di divertirmi di più. Se mi ritiro tra due anni? Presumo di sì. Tra due anni, tre, dai”.
Ma non è la prima volta che Paolo Bonolis fa un discorso del genere. Già nel 2019 aveva parlato di un possibile ritiro dopo due anni tra le pagine de Il Fatto Quotidiano. Deve poi averci ripensato e deciso quindi di proseguire la sua avventura lavorativa in televisione.
In quell’occasione Paolo Bonolis disse:
“Recupero con maggiore fatica rispetto a vent’anni fa. Non sento la necessità morbosa di esserci, tanto che tra un paio di anni vorrei fermarmi, perché non sono più contemporaneo. Parlo un linguaggio analogico in un mondo digitale. Non uso il computer, ho un cellulare vecchio, sono cresciuto in un’epoca che si avvitava sulle ideologie. Ho solo una traiettoria di divertimento che piace anche agli altri. Il politically correct è la cosmesi ben fatta dell’ipocrisia; poi la moltiplicazione dei social, il commento continuo, l’opinione indiscriminata ti porta quasi ad avere paura di pensare e parlare”
Che possa ripensarci ancora?