Alessandra Casciotti: l’arte che riavvicina allo spirito originario
Alessandra Casciotti e l’arte di coniugare tecnica e simbologia nella creazione di opere che ispirate a luoghi archetipici ricongiungono al nostro spirito originario
Alchimia, mistero, mitologia, tradizione, ma anche lettura profonda della realtà, attraverso l’arte. Questo e molto altro ancora sintetizza la carismatica personalità di Alessandra Casciotti, che vanta numerosi successi tra cui la partecipazione alla 58ª Biennale di Venezia Arte nel Padiglione della Repubblica Dominicana.
La poetica di Casciotti presta attenzione alle figure, alle forme archetipiche, ai colori che divengono in realtà manifestazione dell’ineffabile e dell’inesprimibile.
Ogni composizione è traccia di un viaggio che porta ai luoghi arcaici dello spirito.
Quando la tecnica incontra le suggestioni dei simboli
La peculiarità del Maestro è poi quella dote, tutta sua, di riuscire a coniugare ricerca tecnica e simbologia, due polarità che si compenetrano vicendevolmente.
Se da un lato si possono individuare – in certe composizioni – punti di tangenza con l’Avanguardia russa di inizio Novecento e il Bauhaus, dall’altro si riscontra una tendenza simbolista in grado di rinvenire delle corrispondenze tra mondo oggettivo e sensazioni soggettive.
Non potrà sicuramente sfuggire il labor limae che caratterizza la sua produzione, comune denominatore di ogni opera.
Ecco dunque susseguirsi frammenti di pavimento musivo in verticale, dove la volontà è quella di riproporre un piano di calpestio che si ribella a una mera funzionalità, aprendo la strada a un raffinato gioco estetico e a un rimando iconologico.
Come è noto, nel mondo classico qualsiasi elemento di una costruzione serviva a testimoniare una condizione, a narrare dei contenuti, a celebrare un particolare status. Allineandosi a ciò, Aelssandra Casciotti dà vita a manufatti raffinati, frutto di un complesso schema formale in cui interagiscono e si intersecano varie geometrie. È così che, quasi magicamente, nella limitatezza perimetrale di ogni singola opera, prende vita un rimando ad infinitum, in cui è piacevole perdersi.
L’opera 6 MI LE NA
Particolarmente interessante risulta essere 6 MI LE NA, acronimo di 6 Miti e Leggende di Napoli, con cui Alessandra omaggia e celebra il capoluogo campano.
Lo fa in maniera insolita, indossando le vesti di Efesto, l’antica divinità della metallurgia. Il rame viene quindi impiegato sotto forma di un esagono scompartito, punto di raccordo di diversi intenti, sintesi perfetta di ricerca spaziale e afflato concettuale.
L’opera viene movimentata non solo dalla convessità impressa, ma anche dagli inserimenti di serrature in ottone. Napoli, metropoli intrisa di suggestioni e misteri, terra di contrasti stridenti, svela i suoi segreti solamente a chi ha la sensibilità per accedervi.
info: www.artstudiocasciotti.it
a cura di Ariadne Cannavale