Ivana Spagna scampata alla frana di Blevio: ‘Io, sul lago del terrore’
La cantante Ivana Spagna racconta le drammatiche ore di pioggia torrenziale caduta nei pressi del Lago di Como, e che ha provocato una frana
Ivana Spagna sopravvissuta alla frana di Blevio
“Son passati giorni, ma ho ancora i polsi che mi tremano. Il rumore assordante, l’acqua contro la porta, i miei gatti terrorizzati e io più di loro. Quando tutto sembrava passato sono uscita. Ho visto che la strada di casa mia non c’era più, sepolta da tre metri di detriti e massi grandi come la ruota di una macchina. Sono scoppiata a piangere con la mia vicina, cui è sparito il cancello e il muro della casa”. Chi parla è Ivana Spagna, che è sopravvissuta alla frana di Blevio, dove vive in una casa sul lago, a sei chilometri da Como.
Ivana, hai la voce ancora ansimante quando parli di martedì scorso.
“Sai perché mi sono salvata e perché non ci sono stati morti? Perché pioveva e non c’era gente in giro, e perché nel giardino di casa abbiamo fatto delle deviazioni che incanalano l’acqua quando è così violenta verso il lago”.
Non era la prima volta?
“No, è già successo già tre volte, ma solo negli ultimi tre anni. Vivo in questa casa da ventun anni, ma fino a qualche tempo fa non succedevano queste cose”.
Cambiamento climatico.
“Forse, ma c’è qualcosa che non va più nella montagna. È in alto che bisogna andare a vedere e verificare che cosa si deve fare. Calcola che davanti a casa ho trovato massi grandissimi, che sono venuti giù come sassolini. C’è qualcosa di terribile, e si deve intervenire”.
Il pianto ripensando ad Amatrice
Ti è andata bene, a te e ai tuoi vicini.
“Puoi dirlo forte, ma il mio giardino sembrava un lago, dopo, e sono spariti due dei mie gattini. Spero che ritornino”.
Che cosa hai fatto quando hai sentito quel terremoto?
“Terremoto è la parola giusta. Calcola che quando sono uscita e ho visto tutte quelle pietre e la terra, ho pensato al terremoto che ha distrutto Amatrice, cui sono tanto legata, e ho pianto. Mentre ero in casa e ho capito che non si trattava della solita pioggia, mi sono chiusa per bene in camera e non ho potuto far altro che pregare. Un Padre Nostro, un’Ave Maria, alternandole per tutto il tempo. E sono stata fortunata: mi hanno ascoltata e sono qui a raccontarvelo”.