Gio Talente: investire sulla reputazione
C’è un asset aziendale che vale 10 miliardi di fatturato annuo. In italia, solo l’1% delle aziendeci investe. Scopriamo qual è!
Prada, Esselunga, Luxottica, Ferrero. Sono solo alcune delle aziende che, per mezzo di una forte reputazione, sono diventate le realtà miliardarie che oggi conosciamo.
A sostegno di tutto questo, anche una recente analisi di mercato fatta da The State of Corporate Reputation afferma che il 63% del fatturato aziendale è dato dalla reputazione. Eppure, in Italia, imprenditori e professionisti rimangono prodotto-centrici, ovvero si concentrano sul perfezionamento del prodotto senza preoccuparsi di attuare una comunicazione strategico percettiva che valorizzi, appunto, la reputazione dell’azienda e del brand.
“La reputazione non ha nulla a che vedere con le capacità tecniche del professionista, la finitura di un prodotto o le dimensioni di un’azienda”, afferma Gio Talente, esperto di reputazione e direttore esecutivo di Digitalia ’21. “La reputazione è la percezione positiva che il mercato ha di te, anche se non ha mai acquistato il tuo prodotto. O sei tu a gestire e controllare la tua reputazione, o sarà il mercato a decidere il tuo valore, indipendentemente dalla bravura”.
Internet ha alimentato la necessità di rendere solida la propria reputazione.
Basterebbe pensare a ciò che succede oggi: in pochi clic possiamo sapere dalle cose più semplici a quelle più complesse, passando in rassegna prezzi e funzionalità di qualsiasi cosa.
“Le persone entrano nei negozi fisici e online con le idee già chiare. E questa chiarezza è data dalla reputazione che esprime il brand attraverso le menzioni sui media, sulla presenza nel mercato e di cosa pensano le persone dell’azienda”, dice Talente. “Se una persona vede la tua pubblicità, va sui motori di ricerca e trova solo il sito o un profilo social autocelebrativo, smette di seguirti e va oltre, diventando molto spesso cliente del competitor”.
L’importanza della reputazione aziendale
È ormai noto che, nell’attuale contesto di globalizzazione e digitalizzazione, la reputazione aziendale riveste un ruolo cruciale. Non solo per il successo nel mercato, ma anche per le performance finanziarie delle imprese.
L’immagine di un’azienda incide direttamente sulla fiducia dei clienti, sulla lealtà dei dipendenti e sull’interesse degli investitori, influenzando il valore e l’attrattiva sul mercato finanziario. Ecco perché le aziende con una forte reputazione sono le mete ambite dei più giovani.
“Le aziende con una solida reputazione godono di numerosi vantaggi, tra cui un incremento delle vendite e del fatturato grazie alla maggiore fiducia da parte dei clienti. Inoltre, le imprese rispettate riescono ad attrarre e trattenere i migliori talenti, avendo un impatto positivo sulla produttività e sulla performance finanziaria dell’organizzazione, eliminando i costi sulla continua ricerca di personale specializzato”, continua Talente.
Stiamo vivendo una metamorfosi comunicativa in cui tutto è dato dalla velocità di agire in tempi rapidi, e come nelle migliori staffette vince chi arriva prima al traguardo.
Investire sulla reputazione aziendale e professionale sta diventando sempre più importante per emergere nel mercato, continuando a rimanere virtuosi anche in periodi di crisi.
“Che il professionista debba avere eccellenti capacità, che il prodotto sia valido e che l’azienda sia etica è qualcosa che viene dato per scontato dal cliente, come viene dato per scontato che entrando in una boutique di Prada, i loro prodotti siano di qualità, non ci si aspetta di certo il contrario”, conclude Talente.