Rebecca Staffelli denuncia un trapper e lo porta in tribunale: “Ho dovuto cambiare casa”
Rebecca Staffelli è finita in tribunale per una causa contro un trapper che in una canzone invitava a farle del male
Il racconto di Rebecca Staffelli sul trapper che ha fatto una canzone offensiva verso di lei
In questo periodo Rebecca Staffelli non sta solo vivendo un bel periodo lavorativo come addetta social del Grande Fratello. Purtroppo sta anche affrontando una causa legale arrivata nelle aule di tribunale contro un trapper che ha scritto frasi offensive nei suoi confronti all’interno di una canzone. A raccontare tutto ciò che è accaduto è stata proprio la figlia di Valerio nell’aula di tribunale di Monza.
La conduttrice radiofonica ha denunciato due persone: Simone Rizzuto, trapper conosciuto col nome di Mr. Rizzus, e Simone P., di Tirano, in provincia di Sondrio. Il primo in una sua canzone invitava a “sco…e la figlia di Staffelli”. L’altro ha riproposto il brano sul proprio profilo Instagram. Rebecca ha raccontato: “Per colpa di quella canzone ho dovuto cambiare casa”, scrive Il Corriere della Sera. Il quotidiano riporta anche tutte le parole di Rebecca Staffelli dette in tribunale:
“Non sapevo esistesse questa canzone, fino a che non ho visto sui social questo sconosciuto che cantava la frase su di me. Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché istigava altre persone a farmi del male, ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena. Ho dovuto cambiare casa, avevo paura di uscire da sola”.
Sempre come riporta Il Corriere della Sera, tutto sarebbe partito da alcuni servizi di Valerio Staffelli per Striscia la Notizia in cui parlava della suggestione che provocavano dei testi della musica trap italiana, inneggianti, per esempio, all’uso degli stupefacenti. A questo punto Simone Rizzuto aveva iniziato a minacciare l’inviato del tg satirico per poi passare anche alla sua famiglia. Sempre sui social, il trapper aveva minacciato anche Vittorio Brumotti.
Già condannato per rapina e aggressione a 2 anni e 4 mesi, Mr. Rizzus ha scelto il rito abbreviato e sarà giudicato a gennaio. Simone P., invece, è finito a processo per aver fatto “scoprire” il brano in questione dedicando anche un post al verso incriminato. Lui, a differenza dell’altro, ha scelto il giudizio ordinario.