Chiara Ferragni, il video delle scuse sotto accusa! Copiato il look di un’attivista palestinese?
Secondo alcuni utenti Chiara Ferragni avrebbe copiato il look nel suo video di scusa da un’attivista palestinese
Il video di Chiara Ferragni è stato copiato?
Nella giornata di ieri abbiamo parlato della tuta indossata da Chiara Ferragni nel suo video di scuse. Abbiamo scoperto che il brand è Laneus e costa intorno ai 600 euro. Sul sito, almeno fino a qualche ora fa, tali indumenti erano andati completamente sold out. Sia la versione di colore grigio chiaro, sia quella in nero.
In queste ultime ore, però, qualcuno si è accorto di una piccola particolarità. Come ben sappiamo l’imprenditrice digitale ha indossato questa tuta grigia, non si è truccata molto e ha raccolto i capelli in una coda bassa. Diversi utenti hanno fatto notare che il suo look è praticamente uguale a quello presentato da un’attivista palestinese in un suo video.
La ragazza si chiama Salma Shawa e il suo filmato è stato pubblicato, all’interno del proprio profilo Instagram, il 16 dicembre. Stiamo parlando di due giorni prima rispetto a quello di Chiara Ferragni. Di conseguenza c’è chi ha subito ipotizzato che l’influencer abbia copiato l’outfit. La sola cosa che differenzia i due reel è il contenuto, ovviamente.
Adesso tutti si stanno chiedendo se si possa trattare di una coincidenza oppure ci sia un qualche tipo di strategia dietro tutto ciò. Non possiamo saperlo con certezza e per tale ragione dobbiamo credere alla buona fede di Chiara e affermare che si tratta di una pura casualità.
Nel frattempo i fan di Chiara Ferragni rimangono in attesa di scoprire come andrà a finire il ricorso che presenterà nelle sedi opportune:
“[…] Mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficienza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali.
Come ho già detto nei giorni scorsi, impugnerò il provvedimento dell’AGCM perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto. Il mio errore in buona fede è stato legare con la comunicazione un’attività commerciale a una di solidarietà”.
Vi terremo aggiornati non appena saremo a conoscenza degli sviluppi.