Ora anche gli acquirenti del Pandoro di Chiara Ferragni chiedono un risarcimento: si parla di 1,65 milioni di danni
Coloro che hanno acquistato il Pandoro di Chiara Ferragni adesso vogliono un risarcimento. Ecco cosa sappiamo
Alcuni consumatori tra quelli che hanno acquistato il Pandoro di Chiara Ferragni hanno chiesto di essere risarciti dei soldi spesi.
La richiesta dei consumatori a Chiara Ferragni
Continuiamo a parlare del Pandoro-gate che ha travolto Chiara Ferragni alcune settimane fa e che continua a portare risvolti inediti giorno dopo giorno. Quello più recente riguarda la sorella Francesca. Secondo un’indiscrezione, infatti, quest’ultima avrebbe perso il lavoro come danno collaterale relativo alla situazione che si è venuta creare. Tuttavia lei stessa ha smentito.
In queste ore, invece, si sta diffondendo una nuova notizia divulgata da l’Ansa. Al Codacons sono arrivate le prime segnalazioni da parte dei consumatori che hanno acquistato il Pandoro Balocco ‘Pink Christmas‘ griffato Chiara Ferragni. Per il momento l’associazione ne ha raccolte 250, ma pare che stiano aumentando.
Queste verranno messe a disposizione “per le indagini in corso a Milano per truffa aggravata a carico dell’influencer e dell’imprenditrice Alessandra Balocco“. Tra le testimonianze possiamo citare quella scritta da una famiglia che ha affermato di aver comprato il dolce “nonostante le poche risorse economiche” perché sembrava una bella iniziativa.
Si aggiunge, inoltre, che l’associazione ha calcolato 1,65 milioni di euro per i presunti danni agli acquirenti del Pandoro. La somma l’avrebbero calcolata sui 290mila venduti nel 2022 e sulla differenza tra il prezzo di un Pandoro Balocco classico (3,68 euro) e quello di Chiara Ferragni (9,37 euro):
“Incremento di valore che, complici i post dell’influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti”.
Non ci resta che attendere e vedere come si risolverà la questione per Chiara Ferragni, la quale sarebbe anche corsa ai ripari rivolgendosi a un’agenzia per la gestioni di crisi di questo tipo. Vi terremo aggiornati nel momento in cui ne sapremo di più.