KEIT, siamo la bellezza: è sicuro il turismo estetico in Albania?
Il turismo estetico alla volta dell’Albania non trova impreparata la clinica Keit diretta dal dottor Skerdi Faria, che ce ne parla
Fino agli anni ’70 la chirurgia estetica era un lusso per pochi eletti. Star del cinema e miliardari con i loro jet privati raggiungevano in Brasile Ivo Pitanguy, allora considerato il mago del bisturi. Oggi fortunatamente la bellezza è a portata di tutti.
Tra le migliori cliniche europee specializzate in chirurgia estetica, la KEIT di Tirana è un centro di eccellenza.
Dal 2011 a oggi, alcuni fra i migliori chirurghi plastici italiani hanno eseguito nelle sue strutture all’avanguardia oltre 16.000 interventi e 50.000 trattamenti.
“Riusciamo sempre a garantire altissimi standard di sicurezza a costi decisamente contenuti rispetto all’Italia”, dice il dottor Skerdi Faria, CEO di KEIT. “Parliamo di un risparmio che oscilla tra il 50 e il 70%”.
L’Albania attrae sempre più stranieri anche per i prezzi competitivi.
“È vero, ma non è solo questo il motivo che ha fatto crescere il turismo a livelli esponenziali. Quando gli Italiani arrivano a Tirana sono piacevolmente sorpresi dalla grande qualità dei nostri servizi. La stessa cosa accade quando entrano in KEIT. Restano a bocca aperta per la modernità delle tecnologie, i risultati sui pazienti, la bellezza e la pulizia della clinica. Siamo diventati un punto di riferimento per il turismo estetico, anche perché da noi operano chirurghi italiani altamente specializzati”.
Quali sono gli interventi più richiesti?
“Al primo posto c’è la rinoplastica, poi gli interventi al seno, come la mastoplastica additiva o riduttiva e la mastopessi, cioè il suo rimodellamento. Molto richiesto è anche il trapianto di capelli“.
Come rivolgersi a KEIT
Dottor Skerdi, per un paziente italiano è semplice rivolgersi a KEIT?
“Sì, ci può contattare attraverso i social o il sito www.keit.al, che offre informazioni sugli interventi e i trattamenti estetici. Subito viene chiamato dal servizio clienti che organizza la prima visita con il chirurgo, in Italia in presenza oppure in videochiamata, per spiegare tutto nei minimi dettagli. Dopo, gli viene inviato un link con il questionario da compilare. Se dall’anamnesi emergono problematiche particolari organizziamo una seconda visita e prescriviamo approfondimenti diagnostici.
Quindi, prima della partenza per l’Albania mandiamo al paziente il consenso informato in modo che possa leggerlo con tutta calma. Una volta arrivato a Tirana il paziente è accolto all’aeroporto e accompagnato in clinica per gli esami di laboratorio. Noi applichiamo un protocollo meticoloso che comprende per le donne anche il test di gravidanza. Il giorno successivo viene eseguito l’intervento”.
Quanti giorni di degenza sono previsti?
“Un paio, ma se il paziente desidera rimanere in reparto una notte in più, non paga alcun extra. Alla dimissione gli consegniamo il certificato di garanzia, la fattura fiscale, i referti degli esami, le prescrizioni, le terapie, il calendario delle medicazioni e il foglio con i numeri di telefono attivi giorno e notte. Generalmente il paziente, per la prima convalescenza, rimane a Tirana qualche giorno nel nostro albergo con il suo accompagnatore. Tutto questo è incluso nel preventivo, così come il volo andata/ritorno per due persone, e i transfer da e per l’aeroporto”.
I successivi controlli post-operatori vengono fatti in Italia?
“Certo, i chirurghi di KEIT visitano in tutte le regioni, dal Trentino alla Sicilia”.