Secondo quanto riportato da varie testate gironalistiche, l’Antitrust avrebbe inviato sei istruttorie nei confronti di altrettanti influencer per la promozione di strategie per ottenere alti guadagni senza specificare che si tratta di pubblicità. Inoltre avrebbe avviato anche quattro iniziative di moral suasion verso altri influencer. Vediamo tutto nel dettaglio.

Influencer nel mirino dell’Antitrust: ecco cosa è successo

Non è la prima volta che gli influencer finiscono nel mirino dell’Antitrust e dal caso Ferragni si fa sempre più attenzione al mondo dei content creator. E così è di poche ore fa una nuova vicenda che riguarda sei di loro più altri quattro. A riportare tutto è l’agenzia Ansa che rivelato come l’Antitrust abbia inviato istruttorie a sei influencer che “promuoverebbe strategie per ottenere alti guadagni, non chiarendo peraltro che si tratta di pubblicità”.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato scrive nel dettaglio che questi sei influencer “promettono guadagni facili e certi“. In particolare quattro di loro pubblicherebbero sistematicamente, tramite piattaforme social e siti internet, foto e/o video in cui offrono a pagamento metodi per ottenere importanti guadagni facili e sicuri sulla falsariga del modello vincente che direbbero di incarnare. Tutto questo senza specificare che si tratta di pubblicità.

Ma non finisce qui perché altri quattro influencer sarebberi coinvolti nelle indagini, ma per motivi diversi e con conseuenze del tutto diverse. L’Antitrust, infatti, avrebbe avviato iniziative di moral suasion nei loro confronti. Si tratta cioè di un invito a correggere determinati comportamenti, in questo caso sui loro social.

Su questi altri quattro la dinamica, come dicevamo, è diversa. Infatti si parla di “pubblicazione su Instagram di foto e video mettendo in evidenza brand, hotel e altre strutture turistiche, con le quali si ritiene possano intrattenere rapporti commerciali, senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenuti“. Quindi sarebbero stati invitati ad aggiungere l’intenzione dell’adv.