Stefano Busà: ‘Faccio cantare tutti gli Italiani’
Intervista al musicista Stefano Busà, presenza fissa alla Capannina di Forte dei Marmi, che ci svela il segreto del suo successo
Artista, performer, intrattenitore e produttore pronto a una nuova scommessa, Stefano Busà ormai fa rima con pianobar e serate in musica: da oltre 25 anni è presenza fissa dell’iconica Capannina di Forte dei Marmi, oltre che richiestissimo in eventi privati in ogni angolo d’Italia. Tanto che la sua agenda è già prenotatissima fino al 2025. E il 15 agosto uscirà su tutte le piattaforme digitali il suo nuovo singolo Cento giorni, che è un vero inno alla ricerca della libertà seguendo il percorso della musica.
A caratterizzare il suo impegno artistico è la continua ricerca, tanto che è pronto a lanciare anche un videoclip tramite l’uso dell’intelligenza artificiale.
Intervista a Stefano Busà
Prima di tutto: lei ha fatto cantare oltre 700 personaggi. Qual è il segreto?
“Hanno duettato con me Giorgio Panariello, Renato Zero, Alfonso Signorini, Elenoire Casalegno, Pupo, Demetrio Albertini, Gianluigi Buffon, David Bryan, Matteo Bocelli, Stash, Federico Chiesa, Irene Cioni, Aurora Ramazzotti, imprenditori come Enrico Preziosi oppure i figli di Moratti e Cristina, la figlia di Urbano Cairo, Adriano Galliani, il procuratore Giuseppe Riso, il principe Guglielmo Giovannelli Marconi, il bomber Federico Chiesa e addirittura il giornalista Marco Travaglio. Oltre a influencer e personaggi di reality. Credo che ai volti noti piaccia sentirsi protagonisti per una volta in modo spontaneo e in diretto dialogo col pubblico”.
Come studia la scaletta della serata?
“Ci sono brani come 50 Special che ormai sono immancabili nelle mie serate. Per il resto seguo molto il ‘sentimento’ che percepisco rimanendo costantemente aggiornato sulle preferenze del momento. Questo mi aiuta a cavalcare generazioni di pubblico”.
I giovanissimi apprezzano anche brani del passato?
“Ho le immancabili canzoni della Carrà, ad esempio, che coinvolgono i ventenni. Anche questa è un po’ la mia ambizione: non disperdere un patrimonio musicale ma stimolare la conoscenza anche in una serata tra amici in modo da indurre ad un ascolto spensierato ma anche consapevole. La ritengo la mia missione.
Altro motivo di orgoglio per me è riuscire a far cantare genitori e figli: mi è capitato con l’ex gloria della Fiorentina Gianluca Comotto, che si è esibito al pianobar della Capannina assieme al figlio Christian che milita nelle giovanili Under 17 del Milan. Ma sta diventando veramente ricorrente vedere insieme persone di età differenti che trovano un dialogo e un’intesa dalle loro vite così distanti, proprio attraverso le note”.
Parliamo della sua nuova produzione.
“Cento giorni è un brano pop italiano, con influenze musicali dance e future rave. Mi piace molto sperimentare vari generi musicali e fonderli insieme. Ho scritto e realizzato la canzone da solo. Cento giorni parla dello stress quotidiano che tutti subiamo, e della voglia di scappare dalle città. Desiderio che nella canzone si realizza prendendo una moto e andando verso il mare, naturalmente ascoltando la musica».
Ci sarà anche un videoclip?
“Esattamente. E sempre per presentare al mio pubblico un prodotto quanto più in linea con il mercato e il suo linguaggio, per la prima volta sarà realizzato con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. È stata un’esperienza che mi ha sicuramente aperto a una di- mensione innovativa ma anche molto stimolante».
Ha altri progetti da anticipare?
“Avrò collaborazioni con artisti importanti. Conto di fare almeno altre due uscite entro la fine dell’anno”.