Luca Fiocca: prima uscita senza disastri
Mostriamoci interessati e generosi, ma soprattutto non arriviamo al primo appuntamento senza idee e senza un vero progetto di conquista
Il dubbio del primo appuntamento è certamente costituito dal tipo d’abito da indossare e dal luogo dove invitare la nostra “preda”.
Se la sera prima, quando l’abbiamo conosciuta, eravamo inappuntabili, in giacca e cravatta, non commettiamo l’errore di mostrarci con un paio di confortevoli jeans domenicali il giorno dopo, perché lei potrebbe pensare che non dimostriamo sensibilità nei suoi confronti.
Invece di portarla a bere un caffè, sarebbe meglio usare la fantasia, essere sicuri sul dove recarsi e non dire mai: “Boh, tu dove avresti voglia d’andare?”.
Una mostra d’arte contemporanea o antica in città è l’appuntamento migliore per cominciare un corteggiamento. Ci farà sembrare colti e allo stesso tempo sensibili agli eventi culturali.
Una raccomandazione: documentarsi sempre sul contenuto della mostra che si va a visitare, per essere pronti a rispondere a domande sull’argomento trattato.
Offrire da bere e passare a prendere sotto casa il nostro “bersaglio” rappresentano i capisaldi da rispettare per cominciare nel migliore dei modi il corteggiamento.
In nessun modo ci si deve dimostrare avari e pigri nei confronti della donna da conquistare. Il segnale da trasmettere è quello d’essere generoso e disponibile, perché l’altruismo e la cavalleria contribuiscono ad accrescere un sentimento benevolo nei nostri confronti.
La domanda da porgere non è “Dove possiamo incontrarci?” ma “Dove posso venire a prenderti?”. Vi assicuro che il gesto di donare qualcosa a qualcuno è un investimento a brevissimo termine, mentre la taccagneria può indisporre il nostro bersaglio, perché può essere vista come un’egoistica mancanza d’attenzione e un’avarizia di sentimenti.
Il libertino Casanova, per esempio, fu sempre generosissimo con le donne che gli concedevano i loro favori: anche se non s’è mai fatto scrupolo di ricevere quattrini, la sua grande felicità è sempre stata quella di donare, fingendo d’essere un gran signore.
Anche regalare fiori, in determinate occasioni, può essere una tattica vincente. A volte basta poco per strappare un sorriso a una donna e suscitare un sentimento di felicità. Lei si convincerà che probabilmente lo facciamo perché siamo attratti dal suo fascino, quindi si porrà nei nostri confronti con maggiore apertura.
“Se, dopo aver aperto la porta davanti a un teatro, ci viene incontro una donna con un cesto di rose rosse, degniamola di uno sguardo e ringraziamola dicendo di sì. Sì, sì, lo so, le rose e tutto il resto sono una cosa un po’ stucchevole, ma una volta tanto a una donna piacerebbe che il suo uomo fosse così sconvolto per la sua bellezza da non resistere all’impulso di comprarle un fiore”.
(S. Mlynowski)
Le buone maniere non tramontano mai, e con esse il romanticismo perduto…