Ad Arconate: Casa Famiglia che sa di vera famiglia
Dall’incontro tra Residenti, Educatori e Familiari nasce il coro “Comunque Canto”, iniziativa pensata per coinvolgere gli ospiti ad Arconate
La musica come ponte tra memoria ed emozioni. Il progetto si basa su un concetto semplice, ma potente: la musica può stimolare ricordi e connessioni sociali, anche quando altre funzioni cognitive risultano compromesse.
Numerosi studi scientifici confermano che la musica agisce come una vera e propria terapia, migliorando l’umore, riducendo l’ansia e potenziando le abilità residue nelle persone con disturbi della memoria.
Ad Arconate la musica è presente sia negli incontri mensili in occasione della Festa dei Compleanni sia nei reparti, con numerosi momenti di musica diffusa.
“Un giorno, durante uno di questi eventi, si era notato come i Residenti cantassero volentieri le canzoni, anche se magari sottovoce, e seguivano la musica con il movimento delle mani. Ho pensato che sarebbe stato bello rendere i nostri ‘ragazzi’ protagonisti in prima persona, passando dal ruolo di fruitori a quello di protagonisti”, sottolinea la signora Luisa, figlia di una Residente della Casa Famiglia e anima del progetto del coro.
“Nei miei 42 anni come maestra ho fatto cantare centinaia di bambini. Là dove non arrivavano le doti canore compensavano l’entusiasmo e il supporto reciproco. Perché non provare con gli anziani? Ho proposto così questo progetto alla Direzione e alle Educatrici, mossa anche dal desiderio di mettermi a disposizione della struttura, che due anni fa ha accolto con affetto, professionalità e cura la mia mamma”.
Comunque Canto
All’inizio i dubbi erano tanti: come far cantare persone che ricordano poco o che a volte conservano un filo di voce? In realtà la risposta è stata entusiasmante. È così nato il coro “Comunque Canto!”: nonostante l’età, la voce, la memoria, le condizioni personali, la fatica, le canzoni di una volta sono cantate e ricordate alla perfezione.
“Quando cantiamo una vecchia canzone, vedo gli occhi di mia sorella illuminarsi”, racconta la sorella di un’ospite partecipante affetta da Alzheimer. “È come se, anche solo per pochi minuti, ritrovasse se stessa”.
Al coro si sono poi uniti familiari, volontari e OSS. Il progetto quindi è diventato un momento di incontro tra ospiti e caregiver, di scambio di emozioni e di ricomposizione emotiva.
Infine è arrivato anche Alessandro, bravissimo giovane pianista di Arconate che frequenta il Conservatorio di Novara. Ogni incontro si articola in momenti di riscaldamento vocale e prove di brani scelti con cura: canzoni popolari, melodie dell’infanzia o motivi particolarmente significativi per i partecipanti.
A volte succede che un canto sblocchi un ricordo: una poesia, un racconto. Sono momenti magici.
Benefici tangibili
“A pochi mesi dall’inizio delle attività, i risultati sono già evidenti. Gli Operatori”, sottolineano Ilaria e Giulia, dell’Equipe animativa, “notano un miglioramento del tono dell’umore e una maggiore serenità nei Residenti, e progressi nella capacità di interazione e attenzione”.
Uno sguardo al futuro
Il primo concerto si è così svolto mercoledì 17 dicembre scorso, all’interno del fitto calendario natalizio promosso dalla Direzione per accompagnare Residenti, Familiari ed Operatori nel mese più bello ed intenso dell’anno. Un momento di grande festa, allegria e gioia.
Non è mancata anche un po’ di ansia ed emozione, ma il successo è stato grandissimo. È stato un modo davvero speciale per farsi gli auguri in prima persona.
Il Coro “Comunque Canto” non è dunque solo un esperimento musicale: è un messaggio di speranza e resilienza, un esempio di come la bellezza e la solidarietà possano emergere in tutti i momenti della vita, anche in quelli un po’ più difficili e complicati.