Ospite a La Volta Buona, questo pomeriggio Flavia Vento ha letto la poesia da lei scritta e ispirata dallo spirito di Giacomo Leopardi, di cui aveva parlato a Belve.

Flavia Vento ha letto la poesia ispirata da Giacomo Leopardi a La Volta Buona

Flavia Vento ha sorpreso il pubblico oggi a La Volta Buona, dove ha condiviso la poesia che, secondo quanto dichiarato in una precedente intervista a Belve, avrebbe scritto ispirata dallo spirito di Giacomo Leopardi.

La poesia, composta durante una visita alla casa del celebre poeta in quel di Recanati, è stata definita dalla Vento come frutto di una connessione soprannaturale con l’autore dell’Infinito.

Durante la sua partecipazione a Belve, Flavia Vento aveva raccontato di aver vissuto esperienze paranormali e connessioni con il mondo degli spiriti, affermando:

“Io non parlo con i morti perché la morte non esiste. Ho avuto connessioni con Giacomo Leopardi. Ho scritto una poesia con la sua mano. [È successo] quando sono andata a Recanati. Non ce l’ho qua ma te la vorrei leggere. Era una cosa pazzesca. Mi sono messa paura per quanto era bella, è stata un’emozione fortissima.”

Tuttavia, non era riuscita a condividere il testo in quell’occasione poiché non lo aveva con sé e non sapeva a memoria la poesia, lasciando in sospeso la curiosità dei fan. Quest’oggi, invece, Flavia Vento ha potuto finalmente leggere la sua poesia. Ecco il testo integrale:

Giovinetta immortal
il sol dietro auree

risiede al tuo passar.
Brilli di auree lucenti
dietro secoli passati

in silenziosi oblii.
Ahimè ti ho trovata

lungi da me il tuo vagar.
Sono con te musica nel cuor.
Potessi volare da te
ti porterei dietro l’infinito
a sentire il corso immortale
che risiede nelle dolci facelle.

Dopo la lettura, Caterina Balivo, conduttrice de La Volta Buona, ha chiesto a Flavia Vento chi fosse la “giovinetta immortal” protagonista della poesia. Con la sua consueta spontaneità, ha risposto: “Penso di sì. È una poesia per me”.

Tra gli ospiti, Rossella Erra ha avuto una piccola critica: secondo lei Giacomo Leopardi non avrebbe mai ripetuto due volte la stessa parola e non ha esitato a farlo presente.