Claudio Amendola disperato dopo quell’addio: “Ho pianto tantissimo”
Claudio Amendola disperato dopo quell’addio. Stiamo parlando del giorno in cui Francesco Totti ha salutato per sempre il calcio, ritirandosi…
Claudio Amendola disperato dopo quell’addio. Stiamo parlando del giorno in cui Francesco Totti ha salutato per sempre il calcio, ritirandosi dalle scene in un pomeriggio pieno di emozioni allo stadio Olimpico di Roma.
“Per l’addio al calcio di Totti ho pianto come un vitello, mi ha fatto una tenerezza infinita. E’ stato un momento di cinema meraviglioso, che però sarebbe dovuto succedere un anno prima. Lui, la squadra e noi avremmo meritato che la sua ultima stagione fosse gestita con più intelligenza”, ha rivelato l’attore che da sempre ama il calcio ed ha rimarcato: “Mi viene da pensare a Donnarumma. Sarebbe stato giusto che avesse sacrificato un giorno e fosse andato a fare quell’esame di maturità invece di andare a Ibiza. Sarebbe stato un piccolo sforzo, ma un grandissimo esempio“.
Amendola, figlio d’arte (suo padre è stato il grande Ferruccio Amendola: un attore con una voce inconfondibile, amatissimo anche in America), ha rivelato al Giffoni Film Festival di aver passato una notte in carcere. “Avevo fatto una cazzata e ho passato una notte a Regina Coeli. Ho capito tantissime cose quella volta: la prima, che non ci volevo più tornare, perché la sensazione di privazione della libertà non te la dimentichi più. Anche se là, ho conosciuto dalle nove persone nella mia cella la più profonda solidarietà di tutta la mia vita“, ha raccontato l’attore.
Ma adesso la carriera di Amendola, che lo scorso anno abbiamo visto in giuria a Tale quale show com’è? “In questo momento, mi soddisfa di più fare il regista che l’attore, quindi so già che farò un terzo film“. Amendola ha deciso di passare dalla recitazione alla macchina da presa “dopo aver cercato di imparare il più possibile sui set, con registi come Scola, Gigi Magni, Marco Risi, Bolognini, Wilma Labate e tanti altri, tenendo la bocca chiusa e le orecchie ben aperte”.
La storia d’amore con Francesca Neri. “Quando ci siamo fidanzati, nei salotti del cinema romano si scommetteva su quanto saremmo durati. L’ipotesi più positiva era di otto-dieci mesi, e invece stiamo insieme da vent’anni. In questo ambiente non è facile, ma è la riprova di come sia possibile mettendo da parte i rispettivi egocentrismi. In questo lei è più brava di me”