Sanremo 2020: le parole di Achille Lauro sulle sue performance all’Ariston

Un appunto importante quello fatto da Achille Lauro tramite i suoi social. Una lettera indirizzata a coloro che hanno giudicato, forse senza andare oltre perché spinti da pregiudizi o altro, a quello che voleva essere il vero messaggio delle sue performance.

Questo quanto spiegato dal giovane cantante:

“Me ne frego é un inno alla libertà di essere ciò che ci si sente di essere. Me ne frego, vado avanti, vivo, faccio: questo è il messaggio che ho voluto dare con la canzone, è questo e il senso vero della scelta dei personaggi che io, il mio coodirettore creativo Nicoló Cerioni e il mio manager e Responsabile progetto Angelo Calculli abbiamo pensato di portare sul palco dell’Ariston. Menefreghisti positivi, uomini e donne liberi da qualsiasi logica di potere personale”.

E ancora Achille Lauro ha parlato dei personaggi interpretati sul palco di Sanremo 2020:

“Un Santo che se ne è fregato della ricchezza e ha scelto la “libera” povertà, un cantante che se n’è fregato dei generi e delle classificazioni sessiste, una Marchesa che a dispetto del suo benessere ha scelto di vivere lei stessa come un’opera d’arte, diventando una mecenate fino a morire in povertà e una regina che ha scelto la morte, evitando di curarsi abdicando, pur di restare li a proteggere e vivere per il suo popolo. La condizione essenziale per essere umani è essere liberi”.

Questa la lettera diffusa da Achille Lauro attraverso i suoi profili social ufficiali, dove ha spiegato il reale significato delle sue performance. Quali saranno le reazioni a queste dichiarazioni?

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