L’agente delle star garantisce successo? Conviene averlo? Alle nostre domande risponde l’esperto. Leggi tutto.

L’agente delle star non esiste. O meglio, esiste ma non è sempre un agente. Oggi, infatti, nel mondo dello spettacolo – soprattutto nella musica – si fa un po’ di confusione e, per semplificare, si usa sempre e solo la parola “agente” senza alcuna distinzione, che invece nella realtà  esiste  e  che, dal punto di vista tecnico, riguarda  tre figure  professionali ben precise: l’agente di spettacolo ( o il rappresentante) , il manager e, infine, l’impresario.

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L’agente di spettacolo ( o il rappresentante) ha un ruolo molto importante perché ha ricevuto dall’artista (cantante, attore, musicista)  l’incarico di condurre , al suo posto, tutte le trattative per arrivare alla conclusione di un contratto  con un produttore  cinematografico o televisivo  per fare un film o per partecipare ad un show televisivo   oppure  con un produttore  discografico  per incidere un disco oppure con un produttore teatrale per recitare  in  uno spettacolo teatrale. Alla fine se l’agente è stato bravo  e  l’artista firma quel contratto,  allora anche lui guadagna. Nella prassi il compenso dell’agente di spettacolo in questo caso  si calcola in base ad  una percentuale tra il 10% e il 15% del compenso pattuito per l’artista. Una regola fissa , però,  non esiste e, quindi, queste percentuali possono anche variare  e di molto, sia verso l’alto sia verso il basso.  E  gli agenti non confermano né smentiscono mai  alcuna cifra …….

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Il manager , invece, è qualcosa di più : l’artista affida a lui, normalmente in esclusiva , la gestione, la promozione  e la cura della sua attività e  della sua immagine professionale.  Un esempio su tutti: Lucio Presta il manager per eccellenza.  Non si occupa, quindi,  solo delle trattative e del  contratto con un produttore ma anche di tutto ciò che “gira” attorno ad una star: le interviste con la stampa o con le televisioni, le foto, i vestiti da indossare negli eventi pubblici e mondani, i rapporti con gli eventuali sponsor, le copertine delle riviste, l’uso delle foto per le pubblicità  gli accordi per eventuali  partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche ecc….

In casi   molto particolari, l’artista arriva al punto di dare al proprio manager addirittura il potere legale di firmare a suo nome tutti quei contratti necessari ed utili per la sua vita artistica. Si tratta dal punto di vista giuridico  e legale  del c.d. “potere di rappresentanza” . Ovviamente il compenso del manager è diverso da quello dell’agente, può basarsi non solo su una percentuale  ma su di un compenso fisso, oppure può essere la combinazione dell’una e dell’altra cosa insieme. Ed anche i manager non confermano né smentiscono mai alcuna cifra….

L’impresario, infine, è quasi una figura mitologica e che  forse appartiene più al mondo dello spettacolo degli anni ’60 e ’70 perché nella realtà di oggi ce ne sono pochi. Il migliore di tutti  probabilmente è Bibi Ballandi, l’impresario  appunto che, tra l’altro,  realizza anche  il famosissimo  spettacolo televisivo di Milly Carlucci “Ballando con le stelle”. E’ il vero e proprio imprenditore dello spettacolo che deve avere  un progetto, gli artisti (rappresentati da un agente o da un manager) da scritturare , i mezzi e capitali per produrlo e la capacità di commercializzarlo .

C’è un solo elemento che accomuna, per così dire, l’agente, il manager e l’impresario: la fiducia con la quale l’artista affida a loro la sua vita artistica.

 

  a cura dell’ Avv. Luciano Faraone – Studio Legale Bernardini de Pace  – Roma