Attraverso lo schermo televisivo e le pagine dei giornali, traspare un’immagine di Alba Parietti sempre forte e sicura di sé. Dietro ciò che il pubblico vede, tuttavia, esiste molto altro, luci e ombre che contribuiscono a costruire l’identità di una persona. A svelare quell’altro, è stata lei stessa in un’intervista a Libero.

«Ho sempre avuto una forma depressiva borderline – ha raccontato- che ha condizionato la mia vita e le mie condizioni psicofisiche: stanchezza, serenità, allegria, ansia. Poi succedono cose che ti ricatapultano in quegli stati di disperazione in cui ti sei trovato da bambino. E, di colpo, ricadi nel baratro. Delusioni affettive, lutti, liti con tuo figlio, situazioni in cui non ti senti capita, in cui hai paura di essere giudicata male».

In particolare, ci sono due episodi particolarmente pesanti che hanno segnato il suo passato: «Il 4 novembre 2004 – ha ricordato – ho avuto un incidente mortale in auto. Ho rischiato di essere decapitata e mi è venuta la ‘sindrome del sopravvissuto’: una specie di senso di colpa al contrario, non mi capacitavo di essere viva. Due anni dopo è successa una tragedia. E’ morta la ragazza che all’epoca era la fidanzata di mio figlio. Venticinque anni. Mi è venuta una forma depressiva fortissima che ha scardinato tutta la mia vita e l’ha distrutta sul piano sentimentale. Ho iniziato a cercare il pericolo e rapporti sadomaso, come fossero delle droghe che ti allontanano dalla realtà».

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