Al Bano dalla parte di Putin: ‘Ha riportato la Russia a un altissimo livello’
Sulla nuova copertina di Novella 2000, Albano si schiera dalla parte di Putin: ecco le dichiarazioni del Leone di Cellino San Marco.
Al Bano si schiera con Putin
Al Bano Carrisi due anni fa era finito nella “lista nera” dell’Ucraina come “minaccia per la sicurezza nazionale dello Stato”. Poi la situazione si era chiarita.
“Io sono per la musica, per la pace, non mi occupo di politica direttamente, sono solo un artista. In Ucraina sono conosciuto così, come artista. Certe accuse non le meritavo, sono felice siano state tolte. Sono sempre stato molto amico del popolo ucraino, che ha sempre apprezzato la mia musica”, aveva dichiarato a Novella a suo tempo.
Tuttavia resta la domanda: il Leone di Cellino San Marco è schierato dalla parte di Putin?
Interpellato in questi giorni da Novella 2000, Carrisi ha colto la palla al balzo per chiarire alcuni punti.
“Sono assolutamente dalla parte di Putin per quello che ha fatto per la Russia”.
Michail Gorbaciov, nell’analisi di Al Bano, con la sua politica della “glasnost” e della “perestrojka”, aveva avuto successo, “ma con lui purtroppo la Russia era decaduta”. Declino continuato con il successore di Gorbaciov, Boris Eltsin. Invece Putin “ha riportato la Russia a un altissimo livello, ha fatto star meglio il suo popolo e gli ha dato garanzie per il futuro”.
Sulla questione vaccini
Nella lotta alla pandemia globale è scesa in campo anche la Russia, con il vaccino Sputnik. Un rimedio osteggiato da molti Paesi europei, ma Al Bano è “assolutamente a favore del vaccino Sputnik. Nella maniera più totale. Ho una grande, grandissima fiducia in questo strumento di lotta al Covid“.
Non è una gara a chi ha il vaccino migliore, sicuramente anche gli altri funzionano. Ma Al Bano ci tiene a ribadire il concetto: “Putin è un uomo che ha dato moltissimo al suo Paese. Che poi ci siano e ci siano stati dei problemi non m’interessa, non voglio entrare in queste questioni”.
Da cosa nasce questa fiducia? Dal fatto che Al Bano, grazie alle sue esperienze di vita, sa capire le persone e chi ha di fronte. Sa chi può dare delle opportunità concrete.
Le origini e il successo di Al Bano
“I miei inizi sono stati tutt’altro che facili. Arrivai a Milano dalla Puglia che ero un ragazzo. Ho iniziato a lavorare prima in una pizzeria che si chiamava Ferrario, vicino al Duomo. Poi sono andato a lavorare al Bar Commercio. Era il 1962, sempre in Piazza del Duomo. Il locale era nello stesso palazzo di un night molto popolare, molto in voga all’epoca”.
Poi finalmente ebbe la possibilità di fare il cameriere in un’altra pizzeria, Il Dollaro, e da lì “ho avuto la possibilità di entrare nel giro della musica e diventare quello che sono oggi”.
E cos’è oggi Al Bano Carrisi?
“Un padre felice. Mentre parlo sono qui con Loredana Lecciso, che mi ha dato due figli meravigliosi, Al Bano jr detto Bido, che ha 18 a anni e studia in Svizzera, e Jasmine che invece ne ha 20. Entrambi figli meravigliosi come quelli che ho avuto da Romina Power“.
Questo amarcord perché “è molto bello ricordare ciò che sono stato, ma non solo io: anche quello che siamo stati, siamo e che sarà l’Italia. Perché purtroppo questa pandemia ci ha reso davvero vulnerabili”.
Usciremo dalla pandemia
Tuttavia Al Bano ha un’arma segreta, un istinto che “mi ha sempre portato fuori dalle brutte situazioni. E proprio per istinto dico e sento che, nella mia totale empatia, lo Sputnik e quello che ci offre Putin ci può dare delle alternative a questo momento”.
Un momento “davvero difficile, in cui non possiamo continuare a vivere. È come se fossimo sotto la ghigliottina: sappiano che prima o poi la lama potrebbe cadere e porre fine alle nostre vite. Invece io sento, il mio istinto mi dice, che questa ghigliottina si incepperà, sarà fermata. Credo siamo ormai arrivati al punto in cui possiamo uscire da questa situazione. Sono riuscito io, come emigrato, a emergere da una situazione davvero difficile. E sono convinto riusciremo a uscire assieme da tutto questo. Ne sono sicuro”.
In realtà, Al Bano non vuole dare tutti i meriti a Putin, “non voglio sembrare né di destra né di sinistra, né dell’Oriente né dell’Occidente. Però credo che questo sia il momento per essere assolutamente tutti solidali, uniti. Se qualcuno ha creato qualcosa di utile e anche se questo qualcuno non fa parte dell’istituzione, dell’alleanza… Insomma, se Putin ha creato qualcosa di buono, perché dobbiamo dire di no per principio?”.
a cura di Carlo Faricciotti