Le parole di Alberto Angela su Facebook

Nel lungo post su Facebook Alberto Angela ha raccontato tutta l’emozione di poter ripercorrere questo grande momento insieme a suo padre:

“Insomma, un testimone straordinario. Non è stato difficile convincerlo. Malgrado le sue 90 primavere, ha immediatamente preso l’aereo ed ha attraversato l’oceano per ritrovarsi con me nei pesanti climi della Florida nello stesso luogo dove 50 anni prima aveva seguito e descritto il decollo dell’Apollo 11. Che emozione ritrovarci assieme lì…tutti, anche le persone della troupe, sentivano l’importanza del momento. Un momento unico, denso di significati, che ti prende dentro”.

Proseguendo ancora Alberto Angela ha aggiunto:

“Ancora oggi non riesco a descriverlo. Così ci ha spiegato il decollo e all’improvviso quel prato silenzioso a 5km dalla rampa, dove una volta c’erano le tribune con giornalisti e il pubblico, si è rianimato: attorno a noi sentivamo la gente, i cronisti, i parenti degli astronauti, tutti con il fiato in gola, molti che si tenevano per mano. E poi quel fragore immenso, cupo e continuo del Saturn V che decolla. Mio padre lo descrive “come un lenzuolo che si strappa” facendoci ritornare a quei secondi storici…”

Nemmeno Alberto riesce a credere alla meraviglia che si è trovato a vivere suo padre Piero Angela. Queste sono dunque alcune delle anticipazioni di ciò che ci attenderà questa sera su Rai 1:

“Ecco, questo è solo un assaggio di quello che vedrete questa sera. Ci vedrete in studio e in altri luoghi per raccontare, spiegare e commentare ogni momento della missione e gli anni di sforzi e ricerche per riuscire a portare l’uomo sulla Luna.
Per me, come lo avrete capito, questa puntata è stata molto più che arrivare sulla Luna e questo giorno avrà per sempre un significato particolare”.

Una puntata studiata alla perfezione come sottolineato da Alberto Angela e non è un caso dunque che ci sia voluto circa un anno per portare a termine un progetto così importante.

Quello fu un periodo, come precisato dal tuttologo molto importante:

“Gli anni sessanta erano gli anni dello sviluppo, del boom, delle nuove tecnologie. Certo, c’erano guerre, discriminazioni e ingiustizie che oggi appaiono intollerabili. Era una società diversa. Se ci pensate, lo sbarco sulla Luna di 50 anni fa è avvenuto appena 25 anni dopo lo sbarco in Normandia. Cioè siamo distanti il doppio da loro di quanto loro lo fossero dal D-Day e dalla seconda guerra mondiale. Un mondo diverso quindi, una società diversa. Un modo diverso di pensare, forse. Ma rispetto a noi avevano più fiducia nel futuro. Per noi il futuro è carico di incognite, angosce e paure. Allora invece si guardavano orizzonti ampi e si era pieni di speranze. In cerca di cambiamenti e miglioramenti”.

Alberto Angela ha poi concluso:

“Oggi tutto sembra essersi fortemente oscurato, restringendosi quasi allo schermo di un cellulare. I problemi in effetti sono tanti e brutti. Ma anche in passato lo erano. Io spero nei ragazzi e nelle ragazze di oggi per far tornare la speranza in tutti noi. È stata anche quella fiducia a farci andare sulla Luna. Il futuro, come la Luna, è nelle loro mani. Vi aspetto alle 21.15 su RAI Uno con lo speciale di Ulisse “Quella notte sulla Luna” Un caro e forte abbraccio a tutti”.

Dunque appuntamento fissato questa sera per le 21:15 su Rai 1. Alberto Angela e suo padre Piero vi aspettano con questo speciale imperdibile, dedicato ai 50 anni dallo sbarco sulla Luna.

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