Alda D’Eusanio racconta l’esperienza pre-morte dopo l’incidente stradale del 2012: “Mi vedevo dall’alto distesa sul letto. Noi siamo energia pura. Mia mamma mai venuta a trovarmi”.

Quando accade che Alda D’Eusanio sia ospite in una trasmissione televisiva, raramente le sue dichiarazioni non lasciano dietro di sé uno strascico di polemiche o di attenzione. E’ accaduto anche a seguito dell’ultima intervista rilasciata alla brava Francesca Fagnani del programma Belve. Qui, la storica giornalista di RaiDue ha raccontato dal rapporto con il defunto marito Gianni Statera a quella col pappagallo Giorgio, che ormai da anni vive con lei. A lasciare commossi e sbigottiti sono state però soprattutto le affermazioni con cui ha rievocato l’incidente e il coma.

Era il 2012 quando, percorrendo una delle vie centrali di Roma, fu travolta da un pirata della strada che guidava una motocicletta. Precipitata in un sonno pre-morte per un mese intero, si risvegliò capendo di aver sacrificato parte della memoria. Dal punto di vista cognitivo, la giornalista ha spiegato di aver perso qualsiasi ricordo scolastico. Sotto il rispetto emotivo, invece, ci sono ancora molti aneddoti della sua vita che è costretta a far riaffiorare attraverso la terapia.

L’esperienza dell’incidente ha inevitabilmente segnato Alda D’Eusanio, costretta a stare lontana dalla TV per cinque anni. Ma del momento in cui riposava tra la vita e la morte nel lettino di ospedale, che cosa ricorda esattamente? E l’ex conduttrice del programma cult Al Posto Tuo lo ha rievocato con particolari ancora vivi nella memoria.

“Il ricordo è di una sensazione stupenda. L’essere umano ha paura della morte, ma quando muori è bellissimo, se muori all’improvviso com’ero morta io. Non senti assolutamente nulla e ti liberi del corpo. Noi siamo energia pura. E’ una sensazione stupenda”.

All’idea che tutto ciò possa essere il risultato di una suggestione autoindotta col senno di poi, la D’Eusanio replica con dettagli ancor più vividi:

“Io mi vedevo dall’alto, ero sdraiata su questo letto, intorno a me c’erano i dottori… Io sentivo dall’alto e dicevo ‘Ma chi sono questi? Che vogliono intorno a me?”.

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