Alessandro D’Ambrosio: il medico più seguito in Italia sui social
Con 4,5 milioni di follower Alessandro D’Ambrosio racconta l’amore per la medicina, il ruolo dei social e il segreto per valorizzare la bellezza
Alessandro D’Ambrosio è il medico più seguito d’Italia, con 4,5 milioni di follower. Vanta un curriculum di tutto rispetto, e la sua professione è per lui più una missione che un lavoro: esaltare la bellezza delle donne senza mai esagerare, donando naturalezza e armonia al corpo e alle forme.
Come nasce la sua passione per la medicina?
“La scelta di diventare medico è il risultato di esperienze personali, aspirazioni e motivazioni profonde. Nel mio caso, questo percorso è iniziato da molto giovane, in un momento cruciale della mia vita. All’età di 35 anni, mia madre iniziò a soffrire di una grave cardiomiopatia, e questo cambiò radicalmente la mia vita, influenzando profondamente le mie scelte future.
Ricordo chiaramente il momento in cui la mia vita e quella della mia famiglia furono stravolte: i continui viaggi in ospedale e le lunghe attese per avere notizie erano diventati parte della nostra quotidianità. In quel contesto, iniziai a comprendere l’importanza della figura del medico, non solo come professionista, ma anche come sostegno umano nei momenti di difficoltà”.
Qual è il segreto del medico più seguito in Italia con 4,5 milioni di follower?
“Partiamo dal presupposto che il mio viaggio nel mondo dei social è iniziato tanti anni fa. Nel 2015 avevo 39 mila follower su Instagram, e nel 2017 erano già 200 mila. Dietro a questi numeri c’è stato un duro lavoro e molte ore dedicate alla creazione di contenuti. Ho investito tempo ed energie per costruire un legame autentico con la mia audience, e questo non è mai stato un compito facile.
Tuttavia, voglio sottolineare che non esiste un segreto magico per raggiungere 4,5 milioni di follower su Instagram. La chiave del mio successo è stata la sincerità e la coerenza. Ho cercato di essere sempre me stesso, condividendo con i miei follower le mie passioni e i miei interessi: moda, viaggi, lifestyle, medicina. Ogni post, ogni storia, è stata un’opportunità per raccontare chi sono veramente”.
Qual è la cosa che ti piace di più della medicina? E quella che non ti piace?
“La cosa che amo di più della medicina è la possibilità di fare la differenza nella vita delle persone. Sia che si tratti di diagnosticare una patologia, di spiegare un trattamento complesso o di sensibilizzare il pubblico su temi importanti, il mio obiettivo è sempre quel- lo di creare un impatto positivo.
La gratitudine e la fiducia dei pazienti, così come sapere di contribuire al loro benessere, rappresentano per me una fonte inesauribile di motivazione. D’altro canto, quello che trovo più difficile è il senso di impotenza che talvolta accompagna la professione medica, quando non è possibile cambiare il corso di una malattia o alleviare completamente la sofferenza di un paziente.
Inoltre, la crescente burocrazia che spesso grava sull’attività clinica può allontanare il medico dal contatto diretto con i pazienti, che è il cuore pulsante del nostro lavoro”.
Quanto sono importanti i social nella tua professione? Medicina e social vanno d’accordo?
“I social media, se utilizzati con criterio, rappresentano un’opportunità straordinaria per la professione medica. Permettono di veicolare informazioni preziose su vasta scala, di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche cruciali e di educare i cittadini alla prevenzione e alla cura della propria salute.
In un’epoca in cui la disinformazione corre veloce, il medico ha il dovere morale di presidiare questi canali e di diventare un punto di riferimento affidabile e competente. Tuttavia, è essenziale che i contenuti condivisi siano rigorosamente basati su evidenze scientifiche e presentati in modo etico e responsabile.
Medicina e social possono andare d’accordo, ma solo se il messaggio divulgato mantiene l’integrità della professione medica e rispetta la dignità dei pazienti. Personalmente, considero i social non un’alternativa alla pratica clinica tradizionale, ma un potente strumento complementare per avvicinare la medicina alle persone”.
Impegnatissimo nel lavoro, riesci a trovare spazio anche per la tua vita privata? Sei fidanzato?
“Sì, certo, sono fidanzato con una ragazza stupenda di nome Francesca. Anche lei è calabrese come me, ha 24 anni e fa l’insegnante”.
Per concludere, cosa vorresti trovare sotto il tuo albero di Natale?
“Mi sento già molto fortunato per tutti i successi raggiunti. Però, privatamente, desidero ritrovare la famiglia in Calabria per le festività, tanta serenità e amore per me e per tutti i lettori”.
a cura di Barbara Carere