Alessandro Resente: il tiramisù tra storia e leggenda
La ricetta del tiramsù quello originale accanto alla ricostruzione della storia (e della leggenda) intorno al dolce più famoso al mondo
Le origini “umili”
L’Italia è un paese favoloso, non solo per le sue bellezze artistiche, per la sua storia, per la natura, per la creatività, ma anche per la sua cucina, unica e decisamente la migliore del mondo.
Ma uno degli aspetti più particolari è che molto spesso, dietro ai piatti più famosi, a certi cibi, a certi formaggi, salumi e vini ci sono delle storie bellissime. Ho deciso per questo di raccontare queste storie iniziando dal tiramisù, il dolce più famoso al mondo.
Il tiramisù rappresenta veramente uno squarcio della nostra storia, ma anche dov’è nato è del tutto particolare. Il nome ha origini venete (“tirame su”), e si racconta che la sua formulazione base, adesso conosciutissima, sia nata in una casa chiusa, una casa di appuntamenti. Chi dice nel Montello, altri a Treviso, in Cae De Oro, la zona della città dove vi erano diversi bordelli e la maîtresse era solita offrire questo dolce ai clienti dopo che avevano consumato e scendevano le scale decisamente stanchi.
Il dolce aveva la funzione di ricaricarli prima di rientrare a casa.
Proprio questa sua particolare origine ha arrestato per anni l’espandersi del dolce, e solo nel 1970, per la prima volta, un ristorante di Treviso lo ha proposto nel proprio menù.
Un ottimo ricostituente
Ma il tiramisù rappresenta e unisce, all’interno dello stesso dolce, tradizioni e abitudini che forse avrebbe senso ripetere ancora. Infatti (e me lo ricordo bene perché quando mi vedevano subito me lo facevano) quando uno, bambini compresi, era troppo mingherlino o aveva bisogno di qualcosa che lo caricasse, nelle famiglie gli si faceva l’uovo sbattuto, che non era altro che il tuorlo con lo zucchero montato sino a diventare cremoso, cui poteva essere aggiunto il caffè o la banana o la famosa crema Marsala all’uovo. E il Marsala all’uovo con i savoiardi era dato pure alle puerpere, per ritrovare le energie.
Vedete: il tiramisù non sia altro che la combinazione di alcuni ricostituenti che si usavano nelle famiglie, con l’aggiunta del caffè e del cacao, altri elementi che servono per ricaricare.
Un dolce che sa d’Italia
Ma anche sui savoiardi c’è un aspetto che bisogna sapere. Infatti sono un dolce tipico del Piemonte, che venne importato dalla nobildonna Giuseppina Tiretta a Treviso nella metà dell’Ottocento in segno di protesta nei confronti degli austriaci.
Era sostanzialmente una forma di rivolta gastronomica nei confronti dell’impero austro-ungarico, e la manifestazione evidente del desiderio di appartenere al Regno d’Italia che stava nascendo.
Così come il mascarpone fu portato a Treviso dal conte Bignami, di famiglia nobile milanese, che si distinse nelle Cinque giornate di Milano e che sposò una Tiretta.
Un dolce intriso di storia e di tradizioni, ma soprattutto che rappresenta la nostra essenza di Italiani e che, partendo da Treviso, ha conquistato il mondo.
Il 21 marzo, a suggellare l’inizio della primavera, viene festeggiata la Giornata mondiale del tiramisù, mentre ai primi di ottobre a Treviso viene organizzato il Tiramisù Day, che comprende tutta una serie di eventi legati a questo dolce compresa l’elezione di Miss Tiramisù e del dolce più buono, nel rispetto della ricetta classica basata su sei ingredienti (uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao) e di forma rotonda.
Mentre la domenica successiva si tiene la Tiramisù World Cup, con la premiazione anche della ricetta più creativa. Alle volte si esagera, come quest’anno, che l’hanno proposto anche con la cipolla!
Comunque, dalla ricetta classica il nostro dolce ha avuto una miriade di variazioni, da quello con le fragole a quello con i fichi a quello con la crema di pistacchio, che io amo follemente.
Ricetta Tiramisù, quello originale
Ingredienti
- 4 uova
- 100 g di zucchero semolato
- 500 g di mascarpone
- 300 g di savoiardi
- caffè non zuccherato e cacao amaro q.b.
Procedimento
Separiamo gli albumi dai tuorli e uniamo questi ultimi allo zucchero. Montiamoli per bene con le fruste elettriche o una planetaria fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Dopodiché aggiungiamo il mascarpone già fuori frigo da 5 minuti per renderlo più morbido, e amalgamiamo. Se necessario lavoriamolo velocemente con le fruste per ammorbidirlo.
A parte, in un altro contenitore, montiamo gli albumi a neve ben ferma, quindi uniamoli ai tuorli montati con lo zucchero, poco alla volta, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per non smontarli.
Creiamo uno strato di crema al mascarpone sul fondo di una pirofila (la nostra è quadrata da 20×20 cm circa). Disponiamo i savoiardi (inzuppati velocemente nel caffè freddo non zuccherato) l’uno accanto all’altro formando il primo strato. È importantissimo che i savoiardi non vengano sovrapposti.
Ricopriamo i savoiardi con la crema, poi ancora uno strato di savoiardi e infine ancora con la crema.
Mettiamo il dolce in frigorifero per tre ore circa. Concludiamo, prima di servire, spolverizzando abbondante cacao amaro su tutta la superficie del tiramisù.
In alternativa, possiamo prepararlo con lo stesso procedimento in coppette monoporzione.
a cura di Alessandro Resente