Le parole di Alfonso Signorini

Sono trascorsi pochi giorni da quando il GF Vip 6 è giunto al termine. Incredibile il successo che quest’anno il reality, grazie anche ad Alfonso Signorini, ha ottenuto e di certo il pubblico attende già con ansia la nuova edizione. Nel mentre il conduttore in queste ore ha rilasciato una lunga intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, durante la quale ha parlato di questi sei lunghi mesi di programma. Queste le dichiarazioni di Signorini, riportate da blogtivvu:

“Questa è stata un’edizione diversa, più imprevedibile. C’erano tanti personaggi forti e si sono sviluppati temi e dinamiche inaspettati. Manuel l’ho introdotto per parlare di disabilità in prima serata. Missione compiuta, ma mai più mi sarei immaginato che si sarebbe innamorato così profondamente di Lulù, la ragazza più pazza della Casa. O che Alex Belli sollevasse il tema dell’amore libero che ha tenuto banco per mesi. Certe dinamiche prendono piede per conto loro. Poi ci sono gli espedienti: ho inserito per la prima volta quest’anno l’intervista faccia a faccia con Manuel, una cosa che non è mai stata fatta prima. In apparenza non c’entrava nulla con il programma, invece ha avuto il picco di ascolti. Il pubblico mi è venuto dietro e questo ti dà forza e padronanza”.

Ma qual è stato il momento più difficile del GF Vip 6 per cui Alfonso Signorini c’è rimasto più male? Ecco cosa svela lui:

“Katia è stata accusata di essere razzista perché ha detto alle principesse Selassié frasi come “tornatevene a casa vostra”. Io conosco Katia da 30 anni. Fu la prima a firmare una petizione internazionale negli anni 80, mentre era a New York per cantare la “Tosca” al Metropolitan, affinché la soprano Shirley Verrett venisse reintegrata nel “Macbeth”, dal quale era stata esclusa perché di colore. Ti pare che una donna così possa essere tacciata di razzismo? Cosa dovevo fare, marchiarla a fuoco e sbatterla fuori? Quando succedono queste cose ci resti male”.

Ma non è tutto. Alfonso Signorini ha infatti anche parlato della vittoria di Jessica Selassié. Andiamo a leggere le sue parole.

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