Alla ricerca di… Gina Lollobrigida con Elena D’Ambrogio
Elena D’Ambrogio racconta la carriera e la vita privata di Gina Lollobrigida, mentre a Palazzo Poli la diva è celebrata in una mostra
Una mostra su Gina Lollobrigida
I grandi miti vivono nell’immortalità che si sono costruiti, generando il bisogno del loro ricordo. Quello di Gina Lollobrigida viene celebrato con una mostra in programma dal 9 giugno all’8 ottobre a Palazzo Poli di Roma. I mondi di Gina è il titolo diretto per raccontarne il mito.
“Vorrei essere ricordata soprattutto come artista e, perché no?, anche come attrice”, questo il suo testamento, affidato a un’intervista. E raccolto da due donne che hanno colto la sua essenza. Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura, e Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, hanno ideato I mondi di Gina, una mostra e un tributo al talento di una delle più grandi attrici della storia del cinema, non solo italiano ma internazionale.
A Palazzo Poli, che si affaccia sulla Fontana di Trevi, sarà così possibile compiere un viaggio che ripercorre l’intera vita dell’artista di Subiaco, illustrata da foto provenienti dall’Archivio Luce-Cinecittà, dal Centro Sperimentale di Cinematografia, dal Museo di Fotografia Contemporanea, oltre che da altri archivi.
“Questa mostra vuole rendere omaggio a tutti i ‘mondi’ di Gina. Non solo l’attrice, dunque ma anche la fotografa, la scultrice, la viaggiatrice”, ha dichiarato Lucia Borgonzoni. “Gina Lollobrigida è stata un simbolo di emancipazione e intraprendenza al femminile, una donna che attraverso l’arte si è saputa reinventare regalandosi nuove vite, che le hanno consentito di esprimersi a tutto tondo diventando una star internazionale. Insomma, una femminista ante litteram”.
Le origini della diva
Una donna pubblica, che viveva il suo privato senza platee. Nata a Subiaco (Roma) nel 1927, ha iniziato la sua avventura negli anni della guerra, che per il cinema come per la società sono stati anni difficili e di cambiamenti.
Ha formato la sua avventura in una Roma che è stata raccontata non solo per le sue bellezze artistiche e la sua storia. Anche perché il cinema ha infatti avuto un ruolo fondamentale nel racconto della città eterna, che è stato divulgato in tutto il mondo.
Attrice dal volto spigliato, figlia di un commerciante, Gina Lollobrigida ha frequentato il liceo artistico. Quando la famiglia inizia ad avere disagi economici, lei incontra il cinema. Nel ’49 gira il suo primo film, Campana e martello, e sposa il primo marito Milko Skofic.
All’epoca, molti volti del grande schermo venivano scelti dai concorsi di bellezza, che ebbero un grande sviluppo. Gina partecipò a Miss Italia, che non vinse, ma da lì partì la sua fortuna.
I registi e i produttori seguivano con grande interesse le ragazze che partecipavano ai concorsi, dando poi loro una professione. Nonostante le stesse avessero poca esperienza o addirittura nessuna, interpretavano grandi parti, perché si instaurava con i registi una particolare intesa che le rendeva sicure, disinvolte, motivate ad imparare il mestiere. Come accadde a lei ne La Provinciale di Mario Soldati. Sorridente, leggera, giovane, spiritosa e seducente, aveva tutte le caratteristiche per raccontare l’Italia nascosta, quella rurale.
La rivalità con la Loren
Nel Dopoguerra i temi dei paesini abbandonati, la vita semplice fatta di problemi ma anche di genuinità, appassionava molto lo spettatore, perché tendeva a quell’aspirazione primaria che le cose cambiassero. Erano le commedie brillanti che raccontavano il nostro Paese.
Attraverso questi ruoli, colei che per tutti è la Lollo, è diventata una diva internazionale affiancando attori come Rock Hudson, Burt Lancaster, Humphrey Bogart, in film spettacolari dove l’Italia, per il cinema, rappresentava un fulcro di importanza dominante.
Sulla rivalità con Sophia Loren, più vera che presunta, sono state scritte intere pagine di rotocalchi dove entrambe erano protagoniste, anche per il loro privato.
Gina era un’artista di primo piano, ma anche una donna di grande sensibilità che – come spesso accade – a un certo punto entra in un cono d’ombra. Questa condizione la contraria molto, è quasi offesa di aver perduto il suo rapporto con il pubblico.
A differenza della Loren, che anche in televisione appariva sempre trionfale nel porsi, Gina invece sceglie una strada meno appariscente. Voleva fare la fotografa, e tra un film e l’altro si dedicava a viaggi in giro per il mondo realizzando grandi reportage, per lei molto appaganti ma anche di discreto successo.
Il ritiro dalle scene
Quando ha scelto di ritirarsi a vita privata, pur senza mai perdere il divismo della grande star, questo altro “mondo” di Gina prende piede con più vigore.
A volte il successo con il pubblico può sembrare in parte revocato, perché passano le stagioni, si succedono le persone che emergono in vetta. E l’allontanamento naturale dai set più prestigiosi provoca cambiamenti personali sofferti. La Lollo, star ne La donna più bella del mondo di Robert Leonard, tenera, esplosiva, adorabile e appassionata, l’attrice che recita con i grandi del cinema, decide di lasciare le scene.
Da una condizione d’origine modesta a un mondo da favola il passo è mastodontico. Da seguire rispettando i cambiamenti con passione e impegno. A volte la gratificazione di un successo anche inaspettato, che non pensavi esistesse per te e fine a se stesso, può far perdere il senso del trascorrere del tempo, con tutto ciò che comporta.
La scena vizia, pone al centro dell’attenzione. Attenzione che Gina ha conqui- stato con acume e ironia.
L’addio al mondo
All’età di 95 anni, qualche mese fa, Gina se ne è andata in silenzio. Ma ancora oggi fa parlare di sé. Purtroppo non solo per la grande artista che è stata, ma per tutta una serie di fatti – anche spiacevoli – che si sono succeduti nella sua vita privata. Di persone che hanno approfittato della sua fiducia o forse di una sua forma di ingenuità.
Le cronache ci raccontano quotidianamente del suo patrimonio, destinato a due persone. Metà al figlio Milko junior e metà ad Andrea Piazzolla, l’assistente tuttofare che negli ultimi anni le è sempre stato accanto.
Piazzolla sostiene che Gina non volesse lasciare nulla al figlio, e l’avvocato della diva conferma. Ma è stata obbligata a farlo dalla legge, in quanto legittimo erede. Una fortuna da 10 milioni di euro e un testamento preciso.
Sebbene Piazzolla sia stato imputato per circonvenzione di incapace con l’accusa di aver dilapidato il patrimonio dell’attrice, lei lo ha sempre difeso, convinta della sua onestà. È stato lui a starle accanto negli ultimi anni, come un figlio.
Escluso dai giochi invece l’imprenditore catalano Javier Rigau, accusato di aver truffato la Lollobrigida con un matrimonio contratto per procura, a sua insaputa, sebbene poi assolto.
Gina vive
Gina “la bersagliera”, al di là delle polemiche sull’eredità materiale che ha lasciato, vive ancora. La Lollo vive nella sua eredità artistica di autentica eccellenza, che verrà celebrata nella mostra allestita a Palazzo Poli. Lì, nel pieno centro della Capitale, vive ancora il suo entusiasmo, nelle fotografie che espongono quello sguardo profondo, un vero bagliore.
Ci saranno anche degli abiti realizzati per lei dalla Maison Gattinoni e, come ricorda Jean-Christophe Babin, AD di Bulgari: “I gioielli Bulgari esposti ne I Mondi di Gina provengono dall’archivio storico della Maison, ed erano parte della sua collezione personale. Gli orecchini con smeraldi, in particolare, sono stati riacquistati nel 2013 a un’asta i cui proventi sono stati devoluti da Gina alla ricerca sulle cellule staminali. Questo gesto così nobile testimonia come il successo e la fama non avessero scalfito la sua capacità di essere a contatto con la realtà”.
Sì, lei vive ancora, in tutto quello che ha lasciato.
a cura di Elena D’Ambrogio