Il difficile rapporto iniziale con i genitori

Quando Andrea Nicole ha scoperto cosa fosse la disforia di genere e che, grazie alla medicina, poteva essere donna a tutti gli effetti e sentirsi libera, ha deciso di scrivere una lettera ai suoi genitori. E loro all’inizio non l’hanno presa bene. “Non hanno approvato” – ha riferito la tronista – “O meglio, mi hanno detto: ‘Vai sei mesi in terapia, verremmo anche noi. Il tuo è solo un capriccio'”.

Andrea quindi in quel momento decise di assecondare questa richiesta, anche per capire il loro punto di vista. E fu proprio lo psicologo a intervenire e a parlare chiaramente a suo padre e a sua madre. Disse loro infatti: “Vostro figlio è una donna, sì, una femmina. Il problema non ce l’ha lei, il problema ce lo avete voi che non riuscite ad accettarlo”. Nonostante questo, le cose non migliorarono. I genitori smisero di parlarne e anche lei.

Andrea Nicole, così, decise di rimandare la sua scelta di cambiare sesso quando avrebbe compiuto 18 anni. E così fu: “È arrivata l’ora X e tutto, davvero tutto, è cambiato”. Iniziò ad assumere degli ormoni, ma la cura non fu troppo pesante, poiché aveva già una prevalenza degli ormoni del sesso a cui sentiva di appartenere. Cioè non aveva molto testosterone, ma era alto il livello degli estrogeni. Quindi con la cura il suo corpo ha iniziato ad addolcirsi e poi è ricorsa alla chirurgia estetica: “Il seno era già un po’ accennato proprio per via degli estrogeni, con l’integrazione è cresciuto ulteriormente. Ho vissuto una sorta di sviluppo”.

Poi otto anni fa Nicole è stata pronta a cambiare sesso. I genitori hanno compreso che questo processo le faceva bene e hanno capito che quella era la cosa giusta. Infatti loro da quel momento l’hanno supportata in tutto.

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