Fa il macellaio. Ma Antonio Caiazza, proprietario dell’azienda Monticelli a Riardo, in provincia di Caserta, suo paese d’origine, è anche un po’ chirurgo nel suo camice nero, stretto in un grembiule rosso fuoco.

Il suo motto è da sempre “Difendiamo con orgoglio la genuinità del nostro territorio”. Ma come nasce la sua attività imprenditoriale?

“La nostra attività nasce nell’aprile del 2003 dal grande interesse che ho sempre avuto nei confronti del mio territorio e del mondo contadino, al quale devo riconoscere tutto, dal mio sapere alla mia voglia di fare e di ingrandirmi progredendo pian piano.

È nata così l’azienda Monticelli, il mio orgoglio. In realtà siamo più una famiglia che un’azienda, anche perché oltre ai miei fratelli ho la fortuna di avere dei collaboratori che sento come dei fratelli per l’impegno e la dedizione che mettono ogni giorno nel lavoro”.

Qual è l’aspetto che le piace di più del lavoro della sua azienda?

“La trasparenza con cui siamo abituati a lavorare. Nella mia azienda tutti coloro che io amo chiamare ‘collaboratori’ sanno che le mie priorità sono la genuinità e l’onestà. Offrire la scelta che farei io se dovessi acquistare la carne e portarla sulla tavola di casa mia. Il segreto è un po’ quello: fare delle scelte oculate come se fossero proprie”.

Vedo che valorizza molto il suo territorio: quanto è importante per lei?

“Valorizzare il mio territorio è per me quasi come una missione. Alla base di tutto il mio lavoro c’è sempre il desiderio di portare avanti le tradizioni, gli usi e i sapori con i quali sono cresciuto. Amo valorizzare in primis i contadini, che io amo definire i custodi del nostro territorio”.

Quali sono gli obiettivi o i sogni futuri per la sua macelleria?

“L’unico obiettivo che mi sono prefissato è quello di continuare a lavorare come ho sempre fatto, preservando le tradizioni cui sono legato”.

Cosa consiglia a un giovane che si voglia avvicinare al mestiere di macellaio?

“Gli direi che noi macellai siamo anche un po’ chirurghi. Lo dico sempre ai miei fratelli e a tutti i nostri collaboratori. La mia azienda è costituita proprio da giovani, che io ho scelto o forse più loro ci hanno scelto proprio perché sono animati da grandi aspettative e amore nei confronti di questo lavoro.

Il consiglio che potrei dargli è di appassionarsi a questo lavoro. Come per molti altri giovani che si approcciano a questo settore, è la passione il vero motore della macelleria, e ciò che la sta rendendo così di successo. Perché questo lavoro non è solo tecnica, ma anche tanta attenzione e cura dei dettagli, che permettono di dare un servizio migliore ai clienti”.

Complimenti Antonio, ad maiora semper.

«Grazie. Infine ci tenevo a ringraziare pubblicamente tutti i nostri collaboratori, allevatori e tutti i nostri clienti che ci hanno scelto e per chi non lo ha fatto ancora può scegliere tra i nostri punti vendita a Monticelli, a Riardo (CE), a Baia Domizia (CE), Super Store Decò a Caianiello ( CE), Decò Vairano Scalo dei fratelli Caiazza”.

Proprio allo store di Caianiello ha organizzato l’ospitata dell’artista AKa7even.

“L’ho conosciuto e apprezzato molto durante la sua esibizione al Premio Malafemmena, allora ho deciso di regalare questa ospitata con l’organizzazione della B&G Art Event Communication, che si svolgerà all’interno del supermercato Decè del parco commerciale Vento Forte di Caianello.

Ringrazio chi mi ha supportato in questa impresa: Antonino, patron del gruppo Apollonio, il signor Mario Natalino e tutti coloro che hanno permesso lo svolgimento dell’evento e hanno dato la possibilità di far parte di questa nostra grande famiglia”.

Ha ricevuto il prestigioso Premio Malafemmena. Ci racconta di questa esperienza?

“È stato davvero emozionante per me ricevere il Premio Malafemmena per l’Imprenditoria. È stato un riconoscimento importante e soprattutto di buon auspicio. Poi erano presenti tanti cantanti, attori famosi e personaggi del mondo dello spettacolo. Una serata davvero fantastica e ben organizzata dalla B&G Art Event Communication che cura anche la mia comunicazione”.

a cura di Barbara Carere