Arisa non le manda a dire. Anzi, dice sempre quello che pensa e ne paga le conseguenze. E’ entrata nella storia la sua affermazione “sei falsa, Simona, cazzo” quando era giudice di Xfactor, carica dalla quale e’ stata stranamente sollevata di lì a breve.

Non si smentisce neppure in occasione dei due eventi musicali della stagione, Radio Italia Live e i Wind Music Awards, rispetto ai quali non nasconde il disappunto per non essere stata invitata e lancia un faro sulla oscura zona dell’industria discografica e dell’intrattenimento: “Mi sarebbe piaciuto essere ai Wind music awards ma non sono platino.. Poi sicuramente ci sarà anche qualcun altro non platino per cui si sarà fatta un’eccezione.. Menzioni speciali e targhe ad onorem, ma non per me.. “
Dice e non dice, anzi dice senza dire… Che lo star system sia un covo di vipere non ci sorprende, ma la radiografia che candidamente Arisa ne tratteggia ha il sapore dell’orrore: magheggi, cricche, gruppetti con atteggiamenti ai limiti del bullismo sembrano sottendere manifestazioni che poi ci vengono proposte come la celebrazione dell’arte e del sentimento, come il luogo e il momento più alto dell’intrattenimento, in quel territorio dall’aria rarefatta dove la televisione diventa poesia.
E sotto, i cadaveri. Per lo meno questa è l’impressione che se ne ricava dal lungo ma interessante post pubblicato dalla cantante, che certamente conosce da vicino quei meccanismi e che altrettanto certamente ha consapevolezza anche delle eventuali conseguenze di ciò che afferma.
Ma lei è cosi. Come le viene, le viene. Non conosce convenienze o opportunità, ma conosce l’affetto del il pubblico e il grande successo: ha vinto due Sanremo, è stata disco di platino, televisivamente ha saputo calarsi in ruoli diversi e spesso molto ironici, sempre pronta a prendersi in giro e mai a prendersi troppo sul serio.
Rosalba, diventiamo amici? Non ho nessun potere e un mutuo da pagare. Ma sono tannnnto simpatico…