Avvocato di difesa: le promesse del beauty (di Leonardo D’Erasmo)
L’avvocato Leonardo D’Erasmo si domanda che implicazioni abbiano le promesse del settore beauty, all’ordine del giorno su social e Internet
Nella seconda metà di marzo si terrà a Bologna il Cosmoprof. Un immancabile appuntamento per tutti i professionisti dell’industria della cosmetica e della bellezza in generale.
L’evento è uno spunto per approfondire la rilevanza giuridica dell’attività di pubblicità di prodotti cosmetici. Ancor di più alla luce del fatto che, con l’avanzare dei social network e l’influenza che gli stessi hanno nella società, gli utenti sono costantemente bombardati dalla sponsorizzazione di articoli. Tanto che oggi rappresenta un vero e proprio lavoro, quello di consigliare prodotti (soprattutto su Instagram).
Influencer del beauty e pericoli per il pubblico
Questa attività influenza quotidianamente la vita di uomini e donne. Di qui la necessità di attenzionare adeguatamente questo fenomeno, che rischia di diventare pericoloso per gli utenti.
Questo pericolo è ancor più preoccupante in tutti quei casi in cui la pubblicità diffusa risulti ingannevole, o comunque illuda gli utenti di risultati talvolta improbabili.
Molto spesso, infatti, vengono propinati taluni prodotti, attribuendogli effetti quasi miracolosi. Si pensi a tutte le ipotesi di messaggi pubblicitari aventi ad oggetto creme che, in pochi giorni, trasformerebbero in modelle dal corpo perfetto, nonché creme anti-age in grado di restituire la pelle della giovinezza. Oppure, ancora, prodotti per capelli che farebbero splendere qualsiasi chioma.
Questo fenomeno preoccupa soprattutto il mondo femminile, perché alle donne si promette di diventare belle e splendenti già dopo la prima applicazione di tali prodotti. Il che crea l’aspettativa di una perfezione che è facile diventi tossica, oltre a non consentire un più salutare processo di accettazione di sé stesse, con tutti i propri difetti.
È chiaro che non possono esistere prodotti realmente miracolosi, sussistendo pertanto nella promessa di raggiungere questi incredibili risultati una pubblicità ingannevole.
Le regole da seguire per i cosmetici
Ciò ha rilevanza anche sotto il profilo giuridico. A tal punto che nel 2013 si è reso necessario l’intervento dell’Unione Europea, che ha legiferato su questo argomento.
Da quel momento, la qualità e le caratteristiche di un cosmetico devono essere validate dalla letteratura e/o da test o studi scientifici, e la comunicazione sui cosmetici deve essere veridica, onesta, corretta, chiara, precisa e comprensibile a tutti i suoi destinatari.
Per legge, peraltro, tali informazioni devono essere tutte incluse nel PIF (Product Information File), che deve essere reso disponibile alla consultazione da parte dell’Autorità competente.
Questa maggiore attenzione al tema ha anche portato, nel 2014, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a sanzionare uno dei più famosi brand in ambito cosmetico. Questo aveva promesso, mediante una pubblicità della sua linea viso, che le sue creme avessero la stessa efficacia antirughe di un trattamento di medicina estetica effettuato con laser ma ad un costo di gran lunga più vantaggioso.
a cura di Leonardo D’Erasmo