Il brand di Giuseppe Martucci

In un laccio c’è il sole del Salento, nell’altro le vette dell’Alto Adige. Giuseppe Martucci li ha presi ed uniti cercando di valorizzare il bello che ogni angolo d’Italia custodisce. Come uno scrigno. Quella di B17 è una storia di controtendenza e di amore per il nostro Paese: di estremi che arrivano a toccarsi.

Martucci abita a Bolzano, dove fa l’imprenditore. Le sue origini salentine sono chiare ed il rapporto con la sua terra sempre vivo. È il creatore del marchio d’abbigliamento B17, che sta conquistando moda e social a passo svelto. Uno sfizio e una sfida, alla superstizione prima di tutto. “Voglio dimostrare che il 17, numero malvisto in Italia, è in realtà propellente per volare”.

Una linea che nasce con una storia che ha dell’incredibile. “La B è l’iniziale di Beppe e il 17 è il numero che mi identifica. In tutto e per tutto sono legato visceralmente a questa cifra per una catena di episodi unici della mia vita. Mi insegue. L’origine di B17 è stato solo l’ultimo caso”.

Per esorcizzare la superstizione

Ce lo racconti.

“Stavo rientrando a Bolzano quando sono uscito dall’autostrada per fare rifornimento a Bisceglie, provincia di Barletta. Le dirò la verità: mi sono letteralmente perso. A un certo punto arrivo in un vicolo cieco e davanti a me trovo una vecchia vetrina rappezzata con lo scotch. Al civico 17. L’insegna recitava ‘Confezioni’, e così sono entrato.

All’interno ho trovato una signora squisita cui ho illustrato la mia idea. Ha convocato tutta la famiglia e i collaboratori più stretti e in un clima davvero incredibile ci siamo messi a studiare quale tessuto scegliere e sperimentare, senza nemmeno rendercene conto. Volevo solo fare una maglietta con il mio logo. Sono state anche fortunato, perché queste persone uscivano da un periodo non facile a causa delle difficoltà dell’azienda uscente. Che si chiamava, giuro, Seventeen. Sono segnali”.

Un’attività avviata venerdì 17 maggio 2019, naturalmente alle 17.17. È quindi il terzo anno di attività per la linea B17, che guarda già alle collezioni invernali ed estive di fine 2021 e 2022. L’elemento centrale sarà la strada.

“È un concetto importante, perché rappresenta un percorso, la voglia di scoprire nuovi posti, l’intensità di chi va sempre avanti e, spesso, il respiro della libertà di muoversi. Che abbiamo imparato non essere banale”.

Strade come ponte nel mondo della moda

Ammiraglio della linea sarà un marchio che ricalca il celebre scudo della Route 66 americana, con un omaggio al Salento.

“La Route 66 unisce gli Stati Uniti dalla East alla West Coast. Io, nel mio piccolo, da molti anni percorro la strada che unisce l’Italia dalla punta più settentrionale al profondo Sud. I primi tempi in cui abitavo a Bolzano questa strada rappresentava il riavvicinarsi a casa, ma anche un nuovo allontanamento verso il mondo del lavoro. Ci sono dentro tante emozioni, spesso contrastanti, sicuramente fondanti. Le strade formano le nostre personalità”.

Presupposto fondamentale di tutta la produzione e l’attività di B17 è l’italianità.

“Materie prime, stamperia, distribuzione e promozione sono tutte realizzate nel nostro Paese. Sono consapevole che questo possa comportare dei costi maggiori, ma stiamo parlando dell’Italia. Nella moda siamo i primi al mondo. Non possiamo, proprio noi, delocalizzare. È un concetto importante. Anzi, è una filosofia”.

Durante la pandemia, oltre ai disegni delle nuove collezioni, è stato rinnovato il sito b17fashion.com.

“È il nostro canale di vendita principe perché il web ci permette di rivolgerci a tutta l’Italia senza alcun limite fisico. Annodando ogni sua meraviglia”.