Arriva la Barbie con la Sindrome di Down: il commento e l’esperienza di Luca Trapanese
Luca Trapanese, ospite di Cartabianca, ha commentato l’arrivo sul mercato della Barbie con Sindrome di Down riferendo la sua esperienza di padre di una bambina portatrice della stessa condizione
Una settimana fa Luca Trapanese, conosciuto online come padre single che ha avuto l’opportunità di adottare una bambina, e nel sociale per il suo costante impegno in iniziative e istituzioni benefiche, aveva annunciato su Instagram l’ultima trovata di Mattel, che ha lanciato sul mercato un modello della celebre Barbie con Sindrome di Down.
Per Trapanese, il progetto della storica azienda di giocattoli ha un valore speciale. La bambina adottata dal 46enne, infatti, è affetta dalla stessa sindrome e ora può riconoscersi in un modello che ha sempre influenzato le coetanee di tutto il mondo.
Il papà single ha accolto con queste parole la prima Barbie con la Sindrome di Down:
“Oggi è un giorno speciale per Alba e per i bambini come lei! @barbie ha fatto un regalo incredibile per tutti, quello di realizzare una Barbie con la sindrome di Down. È molto importante per i bambini sentirsi accolti nel gioco e riconoscersi in esso. Alba subito si è riconosciuta nella nuova Barbie ed ha voluto giocare creando tante avventure. Sono tanti i modi che abbiamo per dare possibilità a tutti di sentirsi inclusi nella vita quotidiana, per questo ringrazio Mattel per questa importante intuizione che ha un grande valore sociale. Io e Alba abbiamo partecipato al lancio della nuova Barbie in maniera completamente gratuita, ringraziamo Mattel per averci regalato questa bambola”.
Luca Trapanese ospite a Cartabianca
L’esempio e l’esperienza di Luca Trapanese ha avuto tale risonanza, che ieri sera il papà di Alba era ospite della trasmissione di Rai 3 Cartabianca. Nel segmento iniziale è stato intervistato da Bianca Berlinguer, a cui ha raccontato com’è arrivato ad adottare la piccola Alba nonostante sia celibe.
“Il caso della mia adozione di Alba non è stato un’eccezione. Alba, abbandonata dalla madre al momento del parto, doveva essere adottata ma non trovava collocazione in una coppia. Io ero il primo della lista che avesse fatto richiesta di affido della bambina, che è la sola richiesta che in quanto single posso fare in Italia. Ho detto sì all’adozione perché io conoscevo la disabilità e la Sindrome di Down: quando mi hanno chiamato ero in vacanza con venti ragazzi con la Sindrome di Down. Per questo io non ho dovuto superare la difficoltà e il percorso dell’accettazione e della consapevolezza”.
Il caso di Trapanese è tanto più interessante se si pensa che solitamente in Italia non è consentito che un single intraprenda un percorso adottivo. Lo stesso 46enne ha approfittato dell’apparizione televisiva per porre l’accento sul nodo polemico:
“Perché io posso andar bene, come single, per l’adozione di un bambino disabile, ma non posso andare altrettanto bene per l’adozione di un bambino normodotato? Se Alba non avesse avuto la Sindrome di Down non sarebbe arrivata a me, perché in quanto single in Italia non posso fare richiesta di adozione. Ho potuto però fare richiesta di adozione speciale dopo il percorso dell’affido, conclusosi dopo un anno. La famiglia tradizionale è la famiglia in cui c’è l’amore: la mia famiglia non ha nulla di diverso da qualunque altra”.
Barbie con Sindrome di Down e tutti gli altri modelli
Tornando alla Barbie con Sindrome di Down, Luca Trapanese ha lodato l’intuizione di Mattel:
“Mattel ha deciso di sponsorizzare da pochi giorni la Barbie con Sindrome di Down, perché ha intuito quanto sia importante il suo messaggio sociale. Alba è stata ambasciatrice – in maniera completamente gratuita – di questa bambola, che le è piaciuta e si è riconosciuta in lei tanto da chiamarla Alba”.
Mattel aveva peraltro già pensato ad altri modelli inclusivi della sua celeberrima Barbie: da quella curvy a quella con l’apparecchio per non udenti.
Per il 46enne napoletano è necessario che i portatori di Sindrome di Down siano informati sin da subito della loro condizione, per meglio affrontare la vita che verrà.
“Alba sa di avere la Sindrome di Down, perché credo sia importante informare i nostri figli ad essere forti per il futuro. Ma è importante anche iniziare a educare la società alla diversità, e il messaggio lanciato dalla Barbie ha una grande potenza sociale”.
Da ultimo, Trapanese ha ammonito il nostro paese ad adottare un approccio meno mortificante verso patologie come quella della piccola Alba, perché proprio il fatto che la sua bambina sia diversa dagli altri dovrebbe essere una potenzialità.
“In Italia la disabilità è ancora vista come un problema, invece dovremmo vederla come un’opportunità. La diversità può essere ricchezza, e tutte le persone disabili possono dare un contributo alla nostra società”.
L’intervista completa di Trapanese a Cartabianca si può recuperare su RaiPlay.